Spazio triangolare situato al disopra dell’architrave dei lati brevi del tempio greco, etrusco e romano, decorato all’interno con rilievi o statue a tuttotondo (v. fig.). I primi f. noti in Grecia, quelli del tempio di Corfù e dell’acropoli di Atene (6° sec.), denotano una notevole rigidità nel ricomporre entro regole severe di simmetria i racconti mitologici. Nell’ultimo quarto del 6° e nel 5° sec. a.C. la composizione frontonale greca tende a creare un maggiore movimento nelle scene rappresentate, liberandosi dagli schemi eccessivamente simmetrici che in genere persistono solo nei f. orientali (Tesoro dei Sifni a Delfi; Hekatòmpedon di Atene, 6° sec.; tempio di Aphaia a Egina e di Zeus a Olimpia, 5° sec.). I f. del Partenone (438-433 a.C.), con statue a tutto tondo, rompono la simmetria tradizionale con figure semisdraiate e poste in obliquo, ad accentuare la profondità della composizione. Nel corso del 4° sec. a.C. nasce il gusto per il racconto mitologico e l’elemento patetico, fusi in scene movimentate. Durante l’ellenismo i f. saranno animati soltanto da elementi decorativi.
Il f. del tempio etrusco non ebbe una decorazione propria fino al 4° sec. a.C. (templi di Orvieto). Le figure, generalmente quasi a tutto tondo, spesso aggettavano fuori dello spazio frontonale, mostrando grande libertà nelle proporzioni (per es., quelle dal tempio di Apollo dello Scasato, 3° sec. a.C.)
A differenza di quelli greci di età classica, la decorazione del f. romano era a rilievo. Fra i rari esempi conservati, quello del Capitolium di Thugga. Circa i soggetti, predominano le assemblee di divinità in composizione paratattica, ma non mancano figurazioni mitiche, specie romane, o divinità con i loro attributi, trofei di armi, ghirlande ecc.; frequenti, specie in Oriente, sono simboli celesti (Sole, Luna, stelle, aquila, le tre porte).