Capra, Frank
Il regista del sorriso e della malinconia
Considerato il regista dei buoni sentimenti e dell'uomo comune ‒ che alla fine si rivela un eroe ‒ Frank Capra realizzò storie ricche di ottimismo, tutte basate su sceneggiature perfette e talvolta concepite come vere e proprie favole. Una delle sue opere più famose, La vita è meravigliosa (1946), si apre addirittura in Paradiso. Ma, guardati con più attenzione, i suoi film rivelano un'inaspettata malinconia
Frank Capra nacque a Bisacquino (Palermo) nel 1897 e a soli sei anni giunse negli Stati Uniti con la famiglia, che aveva abbandonato la Sicilia in cerca di fortuna. Naturalizzato statunitense, iniziò la sua avventura nel cinema negli anni Venti dopo la laurea in ingegneria chimica.
Protagonista dei suoi primi film di successo fu un comico dal volto di bambino triste, Harry Langdon, che già presenta le caratteristiche dei più riusciti personaggi di Capra: il candore e la generosità che si scontrano con la crudeltà e le ingiustizie del mondo, ma che alla fine risultano vincenti grazie alla solidarietà che suscitano nella gente comune. La realtà dura da affrontare in cui si dibattono gli eroi di Capra corrisponde alla situazione degli Stati Uniti (v. anche Stati Uniti d'America, storia degli) degli anni Trenta, un periodo di grande crisi economica e di forti conflitti sociali.
Nelle sue commedie le difficoltà vengono superate con un improvviso rovesciamento della situazione. Così in Signora per un giorno (1933, rifatto dal regista nel 1961 con il titolo Angeli con la pistola) Annie, una vecchia mendicante, all'arrivo della figlia potrà trasformarsi in una signora ricca ed elegante grazie all'aiuto di un gangster e della sua banda, che a loro volta si fingeranno esponenti dell'alta società. Mentre in È arrivata la felicità (1936) il giovane Deeds, divenuto improvvisamente miliardario e assediato da sfruttatori e imbroglioni, deciderà di dividere il suo denaro con i meno fortunati. E in Mr Smith va a Washington (1939) un giovane senatore idealista, scelto da altri senatori corrotti perché ritenuto ingenuo, riuscirà a sventare una truffa parlando per ore al Senato.
I protagonisti dei film di Capra (sempre interpretati da grandi attori come Gary Cooper o James Stewart) all'inizio sono spesso visti come stravaganti o addirittura un po' pazzi: 'picchiatelli', come viene definito Deeds. O come i componenti della famiglia Sycamore in L'eterna illusione (1938), tutti impegnati nel fare solo ciò che amano: suonare uno strumento, ballare, fabbricare fuochi di artificio.
Molto importanti sono sempre le eroine, donne forti che lavorano, indipendenti e dotate di buon senso. In qualche caso decise ad abbandonare privilegi e ricchezze per inseguire l'amore, come la protagonista di Accadde una notte (1934), figlia di un miliardario, ma pronta ad attraversare l'America in autobus e a fare l'autostop insieme all'uomo che la conquisterà, un giornalista squattrinato.
Ma a guardare più da vicino, nel mondo ritratto da Capra si scopre ben presto una vena di tristezza, che con gli anni divenne sempre più profonda. Non solo nei film drammatici che il regista diresse nel corso della sua carriera, ma proprio nelle commedie vediamo che la sua fiducia nella solidarietà tra gli uomini andò incrinandosi sempre di più. Così la folla può rivelarsi non più solidale, ma minacciosa in Arriva John Doe (1947). E persino La vita è meravigliosa presenta qualche tratto inquietante. Infatti, quando l'angelo Clarence mostra allo sfiduciato protagonista come sarebbe stata difficile la vita degli abitanti della sua città se lui non fosse mai nato, il film diventa cupo e la visione si trasforma in un incubo, rivelando come anche l'ottimista Capra fosse ormai convinto che la realtà è molto più difficile da affrontare e più complessa da vivere di ogni sogno.
Il regista è morto a La Quinta, in California, nel 1991.
La donna del miracolo (1931);
Proibito (1932);
Orizzonte perduto (1937);
Arsenico e vecchi merletti (1944).