AGUIRRE, Francisco
Nacque a Talavera de la Reina (Spagna), nel 1500. Dal 1525 fino al 1538 circa, militò nell'esercito dell'imperatore Carlo V, che guerreggiava contro Francesco I per l'egemonia in Italia, e pare provato che partecipasse al sacco di Roma e alla battaglia navale di Napoli, il cui eroe fu Andrea Doria. Trasferitosi al Perù, si unì ai partigiani di Pizarro nelle loro contese contro Diego de Almagro per il governatorato e la capitaneria generale del Perù prima, e poi per l'unione del territorio del Cuzco alla Nuova Castiglia o alla Nuova Toledo, tenute rispettivamente dai due conquistatori; e riuscì a sfuggire alla congiura e al massacro dei seguaci di Pizarro in Lima.
Nel 1540, si arruolò nella spedizione di don Pedro de Valdivia con lo scopo di iniziare, attraverso l'Arauco, la conquista del Chile. Fondatasi, nel 1541, Santiago de la Nueva Extremadura, ne fu nominato alcalde; e, per trattenere la migrazione degli indiani verso la regione mineraria dell'Alto Perù, si stabilì nell'encomienda dell'Itata. Poi disputò a Juan Nuñez de Prado il possesso delle terre che egli aveva scoperte al sud dell'altipiano peruviano nel 1548, e gliele tolse. Per ripopolare La Serena da lui fondata, fece delle scorrerie fino alla valle di Copiapó e divise fra i suoi cinquantaquattro encomenderos del Coquimbo più di 46.000 indiani Calchaqui. Questi, in principio favorevoli ai conquistatori sotto i cui ordini combattevano contro le altre tribù delle vicinanze, finirono per ribellarsi contro le sue angherie, assaltarono il villaggio del Barco e costrinsero le genti di Aguirre a ritirarsi verso il fiume Dulce. Proseguendo la sua conquista nel territorio chiamato Nuevo Maestrazgo de Santiago, A. fondò, per sostituire la città di Barco, Santiago del Estero (1555), sistemata in modo definitivo nel suo luogo attuale nel 1554. Dopo la tragica sconfitta e il martirio di Valdivia sui colli di Tucapel ed Arauco, ritornò nel Chile (1555) col disegno di succedergli; non volendo riconoscere l'autorità di Francisco de Villagra, nominato successore di Valdivia, provocò una serie di moti che finirono soltanto quando egli fu fatto prigioniero nel 1557. Per evitare contrasti, il nuovo governatore del Chile, don Garcia Hurtado de Mendoza (figlio del viceré del Perù), lo inviò a Lima. Finalmente ottenne la nomina a governatore di Tucumȧn e continuò a lottare contro gli indigeni, finchè la vecchiaia spense le sue formidabili energie e lo costrinse a ritirarsi alla Serena (Chile), ove morì nel 1580.
Bibl.: B. Sánchez Alonso, Fuentes de la historia española e hispanoamericana, 2ª ed., Madrid 1927, num. 4318, 5250-5254, 6233. Specialmente, L. Silva Lezaeta, El conquistador Francisco de Aguirre, Santiago de Chile 1904; B. Olaechea y Alcorta, La personalidad del fundador del Santiago del Estero, Don Francisco de Aguirre, Buenos Aires 1915; C. Pereyra, historia de América Espanola, VIII, Madrid 1926.