RISMONDO, Francesco
"L'Assunto di Dalmazia", come lo ha chiamato G. D'Annunzio, nacque a Spalato il 15 aprile 1885. Figlio di un armatore, compiuti gli studî nell'Accademia di commercio di Graz, diresse l'agenzia di Spalato della società di navigazione "Dalmazia". Irredentista fervido, dedicò la sua attività alle associazioni sportivo-patriottiche che volevano tener desta nella Dalmazia la fiamma dell'italianità; fondò e riorganizzò la società ciclistica e la società ginnastica di Spalato che, al disopra del fine sportivo, avevano un alto fine patriottico. Frequenti anche i viaggi in Italia. Recatosi a Trieste con la moglie, Lidia Bugliovazzi, triestina, nell'aprile 1915, il 19 maggio dello stesso anno varcava il confine italiano; e subito, avvenuta la dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria, si arruolava volontario, nell'8° battaglione bersaglieri ciclisti, come semplice soldato. Rifiutò l'offerta di esser destinato come interprete presso i Comandi; e andò invece in prima linea. Nella notte dal 20 al 21 luglio i bersaglieri dell'8° furono inviati a dar il cambio ai bersaglieri dell'11° ciclisti che avevano, nel pomeriggio del 20, conquistato la cima 4 del San Michele. Al mattino del 21 si scatenò un violentissimo contrattacco nemico, che riusciva a soverchiare, dopo aspra lotta, le forze italiane: il R., che si era battuto con estremo valore, ferito, cadde prigioniero.
Circa la sua fine sorse e si diffuse la notizia che egli, riconosciuto, fosse stato impiccato (all'esecuzione capitale del R. si accenna anche in un rapporto austriaco). Nuove ricerche compiute dal giornale Il Piccolo di Trieste hanno avvalorato un'altra versione della morte dell'eroe. Il R., caduto prigioniero e inviato al campo di concentramento di Opacchiasella, sarebbe stato comandato a riparare, con altri, la strada Jamiano-Mocorini. Il 10 agosto, capeggiando la rivolta di un gruppo di prigionieri, il R. con altri sei compagni sarebbe stato ucciso a baionettate dagli Austriaci di guardia.
Per la sua condotta sul San Michele, fu decorato di medaglia d'argento al valore; alla sua memoria furono consacrati un busto a Roma nel 1919, una lapide a Zara nel 1923, un ricordo marmoreo sul San Michele nel 1929. Nel 1923, fu assegnata una pensione straordinaria alla vedova di lui.
Bibl.: Per il combattimento sul S. Michele, cfr. la descrizione del compagno d'armi C. Carli nel Piccolo di Trieste, riprodotta nella Provincia di Como del 21 luglio 1934. Per la morte del R., cfr. Il Piccolo di Trieste del 20 novembre 1932 e giorni successivi, riprodotto da molti altri giornali.