FRACANZANO, Francesco
Pittore di famiglia veronese, nato in Monopoli il 9 luglio 1612. Col fratello maggiore Cesare si dedicò alla pittura, avendolo spesso a collaboratore, ma superandolo nell'arte. Sposò una sorella di Salvator Rosa di cui fu a torto ritenuto da taluni il maestro. Visse miseramente, specie nella vecchiaia, ed ebbe anche una condanna per reati politici circa il 1696. Morì vecchio in Francia. Quando esordì nell'arte, dominava la pittura napoletana il Ribera, ed egli ne divenne seguace, traendone il vigoroso senso plastico e la solida struttura delle figure. Ma la tradizione familiare, che lo ricongiungeva alla gloriosa pittura veneta, trovò eco profonda nell'arte sua, trasfondendogli quella veneta magia del colore, per cui egli assunse tra i napoletani un carattere originale. Poca presa ebbe su lui il caravaggismo allora imperante. La prima opera che gli diede fama fu la Morte di S. Giuseppe, nella chiesa dei Pellegrini. Le sue opere migliori sono: un cospicuo gruppo di dipinti nella chiesa di S. Gregorio Armeno e il S. Francesco Saverio che battezza i popoli del Giappone nella chiesa del Gesù vecchio.
Bibl.: G. Filangieri, Doc. per la storia, le arti, ecc., V, Napoli 1891, p. 221; F. S. Vista, C. e F. F., pittori barlettani, in Rass. pugliese, XIX (1902), pp. 337-43; L. Salazar, Salvator Rosa ed i F., in Napoli nobilissima, XII (1903), pp. 119-23; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XII, Lipsia 1916 (con bibl.); A. de Rinaldis, La pittura del '600 nell'Italia merid., Monaco-Firenze 1929.