reddito, forme di
Entrata o utile (ingl. earning) che viene dall’esercizio di un mestiere, di una professione, di un’industria, da un qualsiasi impiego di capitale. Si distingue il r. in natura, quando viene percepito in forma di beni o servizi, dal r. monetario, se percepito in moneta. Il valore monetario del r. è ricavabile sommando il valore complessivo ai prezzi di mercato dei beni e dei servizi prodotti, oppure sommando, con i dovuti accorgimenti (e in particolare distinguendo, al fine di evitare duplicazioni, i r. originari di chi partecipa alla produzione di un bene o presta un servizio personale dai r. derivati, cui non corrisponde alcuna creazione di utilità), tutti i r. a qualsiasi titolo percepiti entro lo stesso intervallo temporale dai molteplici soggetti economici privati e pubblici che compongono la collettività, quando in essa sia riconosciuta la proprietà privata.
In particolare, il r. operativo aziendale rappresenta il r. ottenuto da un’azienda senza contare la gestione finanziaria (interessi), le tasse (EBIT, Earnings Before Interests and Taxes) e gli ammortamenti sui beni materiali e immateriali (EBITDA, Earnings Before Interests Taxes Depreciation and Ammortization).
Il r. garantito è espressione riferita a un insieme di proposte di politica economica tendenti a trasformare l’attività ridistributiva dello Stato, e in particolare a sostituire un sistema di ridistribuzione in moneta al meccanismo di ridistribuzione in natura, che viene attuato fra l’altro attraverso la fornitura di servizi sociali gratuiti o sotto costo. Tale trasformazione avrebbe il vantaggio di separare il problema della distribuzione del r. da quello della sua produzione, e consentirebbe inoltre di salvaguardare la libertà di scelta dei singoli nella distribuzione del r. fra più consumi. Una delle proposte relative che più hanno avuto successo nel corso del 20° sec. è quella definita come imposta negativa sul reddito (➔). La cosiddetta politica dei r. rappresenta l’insieme degli interventi di politica economica volti a modificare la distribuzione del r. con finalità diverse, tra cui principalmente salvaguardare la stabilità dei prezzi, promuovere la crescita dell’occupazione e dell’economia, perseguire l’equilibrio della finanza pubblica.
L’effetto r. è la variazione della quantità domandata di un bene conseguente a una variazione del potere d’acquisto causata da una variazione del prezzo del bene stesso.
Concetto di r. che supera le limitazioni proprie del r. corrente per spiegare l’andamento delle spese per consumi. Secondo tale impostazione, dovuta a M. Friedman, il r. corrente sarebbe il risultato di due componenti: una transitoria, che può essere positiva, nulla o negativa, e una permanente. Il r. corrente può quindi essere superiore, pari o inferiore al r. permanente, definibile come il r. medio annuo atteso dall’individuo per un certo ‘orizzonte’ temporale, superiore all’anno. L’ipotesi è che le singole unità familiari adeguino i loro consumi non al r. corrente, ma a quello permanente, di modo che quando il r. corrente è inferiore a quello permanente, la propensione al consumo (cioè la percentuale di r. corrente destinata al consumo) risulta essere eccezionalmente alta, mentre quando è vero il contrario, la propensione al consumo si palesa particolarmente bassa.
L’accresciuta sensibilità collettiva per le tematiche dell’ambiente, che caratterizza gli anni 2000, ha reso particolarmente importante il dibattito intorno alla nozione di r. netto a livello collettivo e al suo correlato dinamico in termini di una crescita sostenibile. Un’attività che consista, per es., nello sfruttamento intensivo di una foresta tropicale verrà contabilizzata nella prassi corrente al lordo, in termini cioè del valore aggiunto economico che deriva da tale processo e che viene ripartito tra i fattori impegnati (capitale investito, lavoro, proprietà fondiaria). Una nozione di r. nazionale al netto dovrebbe, invece, detrarre da tali valori la stima economica di una distruzione di risorse non rinnovabili che, in quanto tali, non saranno più disponibili in futuro per la collettività.