foglia
Usato con una certa frequenza, specie nella Commedia, si registra, nel senso proprio, talvolta in contesti di similitudini, in diversi luoghi: Rime C 43 ramo di foglia verde; Cv IV XIII 11 le foglie che 'l vento fa menare; If III 112 Come d'autunno si levan le foglie; e ancora: Cv IV XXIV 10, If XIII 101, Pg XXII 138, XXVIII 17, XXXII 39 e 114, XXXIII 110; Pd I 26 O divina virtù... / vedra'mi... / coronarmi de le foglie [di alloro] / che la materia e tu mi farai degno, e XXXIII 65, dove si allude alle foglie levi, in cui si perdea la sentenza di Sibilla (cfr. Aen. III 441 ss.).
In contesto figurato compare in Pd XXX 117 quanta è la larghezza / di questa rosa ne l'estreme foglie! (e XXXI 11, XXXII 15 e 23), cioè i " petali " della candida rosa dei beati.
In Pd XVIII 30 l'albero che vive de la cima [" idest, recipit vitam desuper a Deo ex paradiso ", Benvenuto] / e frutta sempre e mai non perde foglia, simboleggia il Paradiso; diversamente dagli alberi terrestri, esso " non si sfronda mai ", perché " nulla nel Par. si consuma e perde, non potendo la beatitudine eterna essere soggetta a detrimento " (Scartazzini-Vandelli, che rimandano a Tomm. Sum. theol. I II 5 4c).
Il diminutivo fogliette compare in Pg VIII 28: Verdi come fogliette pur mo nate / erano in veste i due angeli che scendono sulle sponde della valletta dei principi: il verde della veste, come quello delle ali, simboleggia, secondo l'Anonimo, l'" eternità della speranza ".