flocculazione
Processo chimico-fisico attraverso il quale ha luogo la sedimentazione delle parti solide nei colloidi. Le particelle solide disperse nelle soluzioni colloidali presentano, sulla loro superficie, cariche di segno uguale che ne impediscono l’agglomerazione. La variazione di questo stato di equilibrio, attraverso la modificazione del pH della soluzione, il cambio di temperatura oppure l’impiego di agenti coagulanti (detti anche flocculanti) provoca l’aggregazione delle particelle. La flocculazione viene comunemente utilizzata nell’ambito dei trattamenti di purificazione delle acque: mediante l’aggiunta di appositi agenti flocculanti (solfato di alluminio o cloruro ferrico) si ottiene l’aggregazione delle particelle che in seguito vengono separate dall’acqua per filtrazione. La neutralizzazione delle cariche superficiali agevola la formazione dei primi piccoli aggregati solidi che successivamente tendono a ingrossarsi per adsorbimento di particelle fino alla formazione dei primi fiocchi in sospensione. A differenza della coagulazione dove, per migliorare il processo, si utilizzano potenti agitatori, nella flocculazione l’agitazione non risulta conveniente poiché tende a rompere i fiocchi formati. Gli agenti flocculanti, che possono essere anionici o cationici, a seconda della carica delle particelle superficiali che devono essere destabilizzate prevedono generalmente un loro impiego in uno specifico intervallo di pH. Un’applicazione che sfrutta il fenomeno della flocculazione è costituita dagli impianti di chiariflocculazione impiegati per il trattamento delle acque. In questo processo le particelle sospese presenti in soluzione formano aggregati di maggiori dimensioni e di peso sufficiente per precipitare ed essere quindi separate dall’acqua reflua sotto forma di sedimenti. In una prima fase, le apparecchiature utilizzate per la coagulazione devono effettuare un’agitazione rapida ed energica per la dissoluzione e la dispersione del coagulante. Per la seconda fase di flocculazione viene richiesta un’agitazione moderata e lenta, affinché le particelle colloidali destabilizzate formino fiocchi di dimensioni sufficienti a sedimentare. Questa operazione viene condotta o in una vasca munita di agitazione, oppure all’interno di successive unità di decantazione, utilizzando il ricircolo dei fanghi. Questo tipo di impianti, che richiede bassi quantitativi di acqua e costi relativamente contenuti, viene utilizzato per i trattamenti preliminari per rendere le acque potabili e per il trattamento di scarichi industriali e civili. (S. G.)