Scrittrice svizzera (n. Zurigo 1940). Trascorsa l'adolescenza in vari collegi svizzeri, si è trasferita prima a Roma e quindi a Milano, dove ha iniziato a collaborare con la casa editrice Adelphi. Abile traduttrice e autrice di testi critici, ha esordito nella narrativa, scrivendo in lingua italiana, con Il dito in bocca (1968), cui hanno fatto seguito L’angelo custode (1971); Le statue d’acqua (1980); I beati anni del castigo (1989), che ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica; la raccolta di racconti La paura del cielo (1994); Proleterka (2001), con cui la scrittrice si è aggiudicata il premio Viareggio 2002; Vite congetturali (2009); la raccolta di racconti Sono il fratello di XX (2014). Dotata di una scrittura raffinatissima nella sua limpida e scarna essenzialità, J. si mostra acuta, ironica e profonda osservatrice della realtà.