FIORONE (fr. fleuron; sp. florón; ted. Blumenzierat; ingl. flower-work)
Elemento decorativo dell'architettura, pittorico o plastico, foggiato a imitazione d'un fiore naturale, o fantastico. In molte applicazioni, specialmente nell'interno dei lacunari, assume piuttosto la denominazione di rosone.
Piuttosto raro, stilizzato e geometrico nell'architettura egiziana, di imitazione naturale e di rilievo delicato nell'architettura greca, si sviluppa ed acquista la massima importanza nell'arte romana dove costituisce la più comune decorazione dei cassettonati nei soffitti e nelle vòlte ed è pure decorazione frequente di metope, formelle ed altri elementi architettonici. Nei tempi migliori dell'arte romana i fioroni hanno una fattura lieve e prossima al modo greco, e sono per lo più formati da un ciuffo di foglie d'acanto rovesciate in fuori intomo a un bocciuolo. Nei tempi di decadenza la lavorazione diviene generalmente più profonda e nell'esecuzione in marmo prevale il lavoro a traforo; in questa stessa forma i fioroni furono molto usati nella decorazione bizantina. L'arte gotica creò fioroni fantastici del tutto diversi da quelli d'arte classica; imitò svariatissime specie di fogliami naturali e le racchiuse in forme geometriche diverse e bizzarre, e in specie se ne valse nei fastigi delle cuspidi e dei frontoni acuti, coronati da una inflorescenza stilizzata, a cui più particolarmente spetta, in senso stretto, il nome di fiorone. Il Rinascimento rimise in onore, e ne fece grandissimo uso, l'elemento decorativo romano che figura poi, variamente modificato, negli stili barocco e neoclassico ed è ancor oggi molto adoperato. Nelle architetture orientali possono chiamarsi con tal nome decorazioni floreali analoghe, e nell'arte moresca sono caratteristici fioroni di disegno minuto e di lavorazione tagliente quasi sempre innestati a motivi geometrici stellari.
V. tavv. LXXIX e LXXX.