MARSILI, Filippo
– Nacque a Firenze, presumibilmente tra gli anni Venti e gli anni Trenta del XIV secolo, da Iacopo di Berlinghieri, abitante nel «popolo» di S. Iacopo Oltrarno.
Figli di Iacopo, oltre il M., furono anche Lorenzo, Giovanni, che nel 1352 sposò Lena Cavalcanti, Bernardo, padre del filosofo e teologo agostiniano Luigi, e Marignolla, che nel 1351 sposò Maffeo di Dino Frescobaldi. Iacopo partecipò alla vita politica fiorentina ricoprendo cariche di rilievo: fu infatti priore nel settembre-ottobre 1307 e nel marzo-aprile 1313 e gonfaloniere di Giustizia nel gennaio-febbraio 1315.
Anche il M. si dedicò alla carriera politica, svolgendo una lunga attività al servizio della famiglia Alberti, della quale fu rappresentante ad Avignone, e poi presso la Curia pontificia che lì si era trasferita. Fu dunque assente da Firenze dalla metà degli anni Sessanta fino al 1370 per tale impegno, mantenuto dal M. anche in seguito.
Il 7 giugno 1345 il M. fu immatricolato dal padre nell’arte della lana insieme con i fratelli. Nel 1348, forse per affari, si sarebbe recato a Rimini, ma non vi sono testimonianze dirette su questo viaggio.
Dal marzo 1353 al marzo 1358 ricoprì l’ufficio di provveditore dell’Opera di S. Maria del Fiore, che prevedeva l’amministrazione contabile della complessa fabbrica della nuova cattedrale fiorentina, i cui lavori, ripresi con grande fervore nel 1331 con la traslazione del corpo di s. Zanobi, erano stati affidati alla sovrintendenza dell’arte della lana.
In un registro di Ricordanze conservato presso l’Archivio dell’Opera di S. Maria del Fiore a Firenze (II.4.1) e parzialmente edito da Cesare Guasti (S. Maria del Fiore…, pp. 72-117), il M. fornisce una preziosa e attenta testimonianza delle opere attuate nel quinquennio in cui ricoprì la carica di provveditore, che fu particolarmente significativo per lo sviluppo dei lavori. È quindi possibile, grazie alle Ricordanze, ripercorrere le tappe della costruzione del campanile e della chiesa in cui erano impegnati, tra gli altri, il capomastro Francesco Talenti, Neri Fioravanti, Andrea Orcagna e Taddeo Gaddi. Come provveditore il M. aveva il compito di rivedere le partite contabili, predisporre i pagamenti per le maestranze e procurare il denaro necessario per gli stanziamenti ricorrendo ai lasciti in favore dell’Opera o alle tasse, a ciò destinate, derivanti dai testamenti. Per la penuria di denaro, nel giugno 1353, avvicinandosi la festa di S. Giovanni, al M. fu affidato il compito di chiedere il ripristino delle entrate provenienti dalla Camera del Comune e dalle gabelle a suo tempo assegnate nonché il reclutamento di lavoranti da Orsanmichele per procedere con più speditezza alla costruzione del campanile. Tra gli avvenimenti descritti dal M. per testimoniare il progredire dei lavori e le relative difficoltà, è la cerimonia del 5 luglio 1357, al vespro, in cui fu consacrata e posta la pietra fondamentale della prima colonna verso il campanile; l’officiante fu l’agostiniano Agostino Tinacci.
Il 20 febbr. 1358 il M. fu confermato nell’incarico per un anno, ma l’8 marzo rinunciò, chiedendo di essere sostituito e dichiarandosi disponibile a sottoporre a esame il proprio operato; effettuò l’ultima registrazione di pagamenti il 23 marzo 1358.
Grazie all’esperienza maturata nella gestione amministrativa, il 1° ag. 1362, con un atto emesso a Cesena, il M. fu nominato ragioniere della Camera apostolica. La durata dell’ufficio era a discrezione del cardinale legato Egidio (Gil) de Albornoz; compito del M. era la gestione e il controllo della contabilità della Camera.
Il 13 genn. 1364 il nome del M. compare, insieme con quello del fratello Giovanni, negli elenchi della «recata» della Parte guelfa per lo scrutinio dei Tre maggiori uffici per il quartiere S. Spirito, «gonfalone» Nicchio. Tra il 1366 e il 1370, assente dalla città, non partecipò alle elezioni per gli uffici pubblici.
Il 1° luglio il M. conseguì il priorato e il 12 dic. 1372 fu estratto nel Collegio dei Dodici buonuomini con inizio della carica il 15 seguente. Il 21 febbr. 1374 fu concesso a lui, a Iacopo Vanni e ad Arrigo di Pietro per un anno, l’appalto per la riscossione delle imposte dei mercanti per conto della Camera apostolica.
Nel 1375 il M. sposò Ghega di Ridolfo da Petrolio di Empoli, dalla quale ebbe i figli Luigi e Sala: quest’ultimo ricoprì la carica di castellano di Monte Voltraio, presso Volterra, dal 15 maggio 1390 e conseguì il priorato nel 1401 e nel 1407.
Il M. divenne nuovamente priore il 1° maggio 1377 e quindi il 13 marzo 1378. Nello stesso anno partecipò allo scrutinio per i Tre maggiori uffici indetto il 20 giugno e completato il 12 luglio, poco prima del tumulto dei ciompi. Il 6 dic. 1378 il M. è ricordato con grande affetto in una lettera scritta dal nipote Luigi a Guido Del Palagio.
Un nuovo spostamento dell’equilibrio politico a vantaggio delle arti maggiori, attuato all’inizio del 1379, rese inevitabile il ricorso ad altre elezioni, alle quali il M. prese parte: il suo nome compare nella «recata» dei Gonfalonieri di compagnia per il quartiere S. Spirito, gonfalone Nicchio. Del 1382, con la ripresa del potere da parte dell’oligarchia, è un nuovo scrutinio per le cariche più importanti al quale partecipò anche il Marsili.
Nel 1383 il M. effettuò un’ambasceria a Genova. Dal 14 ott. 1388 ricoprì l’ufficio di vicario delle Alpi fiorentine e di Firenzuola. La sua presenza è ancora attestata nelle elezioni indette per i maggiori uffici nell’aprile 1391, e nello stesso anno è registrato tra i prestanziati per il quartiere S. Spirito, comparendo nei medesimi elenchi anche per il 1392. La sua morte dovette avvenire non molto tempo dopo: il 26 febbr. 1393, all’estrazione per il gonfalonierato di Giustizia, risultava non più in vita.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Firenze, Tratte, 313, c. 2v; 323, c. 2v; 327, c. 1r; 333, c. 1r; 356, c. 12v; 595, cc. 27r, 69r; 597, c. 5v; 758, c. 13v; 759, cc. 21r, 36v; 760, cc. 14r, 70r, 75r, 77r; 761, cc. 43r, 56r; 763, c. 61v; 982, cc. 20r, 129r; Priorista di palazzo, cc. 26v, 32r, 34v, 116r; Arte della lana, 19, c. 14r; Prestanze, 1360, cc. 61r, 75r; Diplomatico, S. Maria Novella, 1370 gennaio (stile fiorentino); Manoscritti, 249, cc. 415v-416r (Priorista Mariani); 352, cc. 662-664 (Carte dell’Ancisa); 360, c. 398; Raccolta Sebregondi, 3359; Carte Ceramelli Papiani, 3026; Firenze, Biblioteca nazionale, Passerini, 189; Poligrafo Gargani, 1227; Delizie degli eruditi toscani, XIV (1781), pp. 14, 91, 181; S. Maria del Fiore. La costruzione della chiesa e del campanile secondo i documenti tratti dall’Arch. dell’Opera secolare e da quello di Stato, a cura di C. Guasti, Firenze 1887, pp. XXX, LV s., 127; Giovanni dalle Celle - L. Marsili, Lettere, a cura di F. Giambonini, I, Firenze 1991, pp. 201 s., 494; C. Casari, Notizie intorno a Luigi Marsili, Lovere 1900, pp. 27 s.; K.H. Schäfer, Die Ausgaben der apostolischen Kammer unter den Päpsten Urban V. und Gregor XI., III, Paderborn 1937, p. 528; Y. Renouard, Les relations des papes d’Avignon et des compagnies commerciales et bancaires de 1316 à 1378, Paris 1941, pp. 404 s.; J. Glénisson - G. Mollat, Gil Albornoz et Androin de la Roche (1353-1367)…, Paris 1964, p. 258; R. Arbesmann, Der Augustiner- Eremitenorden und der Beginn der humanistischen Bewegung, Würzburg 1965, p. 83.