fica
Gesto osceno del porre il pollice tra l'indice e il medio chiudendo la mano a pugno, come in If XXV 2 Al fine de le sue parole il ladro / le mani alzò con amendue le fiche (" L'atto di Vanni Fucci è l'ultimo suggello della sua personalità ", Momigliano).
Al singolare, nella locuzione ‛ far la f. ', in Fiore CLXXVI 14 e fasciagli sott'al mantel la fica.
La locuzione è usata anche da Brunetto Latini (Tesoretto 1719 " credesi far la croce, / ma e' si fa la fica ") e da alcuni rimatori giocosi; e fuori dell'ambito letterario, il gesto ingiurioso è più volte ricordato (per es. negli Statuti di Prato, che comminavano una multa a chi " ficas fecerit vel monstraverit versus figuram Dei " [Tommaseo]; e in G. Villani VI 5, a proposito di " due braccia di marmo: le mani delle quali ", poste su " una torre alta 120 braccia " del castello di Cormignano, " facevano le fiche a Firenze ").
Sull'origine della locuzione cfr. M. Lombardi Lotti, Facere fileccham, in " Lingua Nostra " XIV (1953) 63-64.