fibrosi
Contenuto abnorme di tessuto fibroso in seno a un organo, per proliferazione del connettivo interstiziale stimolata da un processo morboso. La f. di un organo comporta, nel corso del tempo, una sua insufficienza funzionale e può in taluni casi (f. del fegato) costituire un pre-stadio della cirrosi. In generale la f. compare quando si manifesta una distruzione dei tessuti con grave danno delle cellule che formano il parenchima dell’organo interessato. Alla base del fenomeno c’è, in linea di massima, la cronicizzazione di un processo infiammatorio. L’evoluzione di una fibrosi risulta, macroscopicamente, nella comparsa di una cicatrice. Nel momento in cui inizia un processo fibrotico si osserva la formazione di nuovi vasi sanguigni con migrazione dei fibroblasti che, attivandosi, formano la cosiddetta matrice extracellulare, dalla quale ha poi origine, per un fenomeno di rimodellamento graduale, la nuova organizzazione del tessuto fibroso.