PARRI, Ferruccio
(App. II, II, p. 508)
Uomo politico italiano, morto a Roma l'8 dicembre 1981. Nell'aprile 1953, in polemica con il PRI che aveva accettato la correzione in senso maggioritario della legge elettorale nota come ''legge truffa'', si dimise dal partito e diede vita a Unità popolare, un raggruppamento che partecipò alle elezioni politiche di quell'anno contribuendo con i suoi 171.000 voti a far sì che non scattasse il premio di maggioranza. Nel giugno 1957 Unità popolare confluì nel Partito socialista italiano e lo stesso P. si avvicinò a questo partito nelle cui liste fu eletto senatore, come indipendente, nel 1958. Il suo obiettivo politico fu, da quel momento, il tentativo di concorrere alla formazione di un'area unitaria e democratica di sinistra, di cui avrebbe dovuto far parte anche il Partito comunista italiano; a questo fine P. fondò e diresse fino alla morte la rivista Astrolabio, che si proponeva come punto di confluenza delle diverse ''anime'' della sinistra. Nel marzo 1963 fu nominato senatore a vita.
Bibl.: L'Astrolabio, 24-25 (1981); G. Quazza, Pensiero e azione di Ferruccio Parri 1915-1943, in Italia contemporanea, 149 (dicembre 1984), pp. 5-19.