Movimento femminile di protesta fondato a Kiev (Ucraina) nel 2008 dall’attivista A. Hutsol; sebbene inizialmente legate a tematiche localistiche quali un rilancio dell’immagine dell’Ucraina e la denuncia contro i cospicui flussi di turismo sessuale diretti verso questo Paese, le azioni di rivolta politica messe in atto da F. hanno progressivamente sopravanzato l’ambito territoriale, estendendosi in un movimento globale a vari altri Paesi e arrivando a occuparsi di temi quali la religione, la prostituzione, la violenza contro le donne e i diritti degli omosessuali. Cifra espressiva di F. è l’arma del corpo parzialmente o totalmente denudato, ricoperto di pitture corporali e recante sintetici slogan, un corpo-arma che viene esposto e ostentato come atto di rivolta in luoghi e contesti sotto vari aspetti simbolici e dove il nudo è bandito, a simulare una sorta di azione scenica in cui la fisicità femminile diventa discorso avversativo in sé e polemico ribaltamento dell’uso del corpo delle donne praticato dalla società degli uomini. Sul movimento è stato pubblicato nel 2013 a cura di G. Ackerman il saggio Femen, che ne illustra compiutamente storia e obiettivi; è dello stesso anno il docu-film Ukraine is not a brothel di K. Green, presentato fuori concorso alla 70a edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.