fascia
Con riferimento all'usanza di fasciare i corpi dei defunti, D. afferma, a proposito della fenice, che nardo e mirra son l'ultime fasce (If XXIV 111), sono cioè le bende funebri. Alle f. in cui vengono avvolti i bambini, ma con valore metonimico, si riferisce invece in Pg VII 100 Ottacchero ebbe nome, e ne le fasce / fu meglio assai che Vincislao suo figlio / barbuto. In senso figurato, generale nell'uso dantesco del verbo ‛ fasciare ' (v.), è in Pg XVI 37 Con quella fascia / che la morte dissolve men vo suso: f. è dunque il corpo che avvolge, racchiude.