facebookizzazione
s. f. Adeguamento ai canoni della rete sociale Facebook.
• il punto è se ha senso o meno usare Twitter in questa maniera, per commentare a caldo lo scibile umano o per raccontare cose riservate […] Gli esempi potrebbero essere raccolti in un’enciclopedia e per gli integralisti andrebbero tutti sotto la voce: «facebookizzazione» di Twitter. (Massimo Sideri, Corriere della sera, 6 febbraio 2012, p. 28, Idee & opinioni) • Carlo Freccero, massmediologo, autore tv e ormai filosofo dello spettacolo honoris causa, sfodera un neologismo all’uopo: «È la facebookizzazione. Faccio tutto solo per poterlo trasmettere alla mia comunità virtuale. Quando da ragazzo andavo sotto il palco dei Clash a scalmanarmi, se qualcuno mi avesse chiesto di fare una ripresa l’avrei mandato a quel paese: dovevo ballare, viverla. Oggi è più importante il contenitore del contenuto. Non vado per ballare o scalmanarmi ma per riprendere e mettere su Facebook». (Emilio Marrese, Repubblica, 9 luglio 2013, p. 43, R2) • Jack Dorsey, oggi amministratore delegato dopo la cacciata di Dick Costolo, si affida agli azionisti e comincia nel 2014 una lenta «facebookizzazione» del social network [Twitter], culminata nelle foto, nei cuoricini (come Instagram) al posto delle stelline, nel «piace a» (stile Facebook) al posto del favorito, nonché in un algoritmo che indicizza in maniera sommaria i tweet più rilevanti per sottrarne il flusso all’anarchia. (Serena Danna, Corriere della sera, 6 novembre 2015, p. 27, Analisi & commenti).
- Derivato dal nome proprio Facebook con l’aggiunta del suffisso -izzazione.