Videoartista italiano (n. Reggio nell'Emilia 1940). Tra i maggiori esponenti della video art. Insistentemente legate al tema dell'acqua, le sue videoinstallazioni e videosculture combinano monitor con strutture di legno, ferro, pietra, oggetti o materiali diversi, dando luogo a soluzioni di forte impatto emotivo incentrate sulle molteplici possibilità di interrelazione tra immagine, suono, luce e movimento (Tempo liquido, 1989, Prato, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci; Movimenti catodici barocchi, 1996, Bagnoli, Città della scienza); preludono e accompagnano l'elaborazione artistica i numerosi disegni e i bozzetti. P. ha anche realizzato, spesso in collaborazione con F. Flamand, scenografie elettroniche per il teatro (Icare, 1989; Titanic, 1992; Ex machina, 1994).
Ha studiato all'Accademia di belle arti di Venezia con G. Santomaso e B. Saetti. Dedicatosi inizialmente alla pittura con opere volte a superare le soglie dell'informale, dall'inizio degli anni Settanta ha indirizzato la sua ricerca verso i rapporti tra arte e tecnologia, trovando nell'installazione, nella performance, nel film e nel video i linguaggi espressivi più congeniali. Dopo aver insegnato all'Accademia di Venezia, P. è stato docente (1990-2000) di umanizzazione delle tecnologie alla Kunsthochschule für Medien di Colonia, dove dal 1994 è titolare della cattedra di scenografia elettronica. Presente nei più importanti musei di arte contemporanea, P. ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali: Premio «Città di Milano» al Festival del cinema di Venezia (1980) per il film Liquid movie; medaglia Miró dell'UNESCO (1993); Kunstpreis der Norddeutschen Landesbank di Hannover (1999). Le principali retrospettive sono state al Guggenheim Museum di New York (1998), alle Scuderie del Quirinale di Roma (2002), al Martin Gropius Bau di Berlino (2004), alla galleria Mario Mauroner Contemporary Art di Vienna (2005), al Museo Correr di Venezia (2020) e a Palazzo Reale di Milano (2023).
L'acqua e gli oggetti o strumenti a questa connessi costituiscono il tema centrale delle sue opere, videosculture e videoinstallazioni che combinano, con grande potenza evocativa, monitor con strutture di legno o ferro, oggetti o materiali: Bronx (1985, Biennale di Venezia del 1986), Roma (1987, Documenta di Kassel), Materia prima (1989, mostra Video-Skulptur al Kunstverein di Colonia), Tempo liquido (1989, monumentale mulino elettronico per il Museo L. Pecci di Prato), Bombay-Bombay (1993, Barcellona, Fundació Miró), L'anima della pietra (1995, Perugia, Rocca Paolina), Fuochi fatui (1995, Palma di Maiorca, Fundació Miró), Il fiume della storia (1996, Mainz, Landesmuseum), Movimenti catodici barocchi (1996, Napoli, Città della scienza), Cascata elettronica (1999, installazione permanente nella sede della Sony a Berlino), La foresta sospesa (1999, Hannover, Kestner Gesellschaft), Mare verticale (2000, Hannover, Esposizione Universale), Waterfire (2001, Venezia, Museo Correr), Prometeo (2003, Milano, Loggia dei Mercanti), Memory motions (2005, Jevnaker, Kistefos Museet), Digital stones (2005, Bologna, Galleria Maggiore), Foresta blu (2015, Milano, IULM) e Fenix Dna (2017, Venezia, Teatro La Fenice). In collaborazione con il coreografo Frédéric Flamand ha realizzato scenografie elettroniche per la trilogia Icare (1989), Titanic (1992), Ex Machina (1994).