Vanoni, Ezio
Economista e politico (Morbegno 1903 - Roma 1956). Laureatosi in giurisprudenza nel 1925 al Collegio Ghisleri di Pavia con B. Griziotti, ne divenne immediatamente assistente volontario. Perfezionò la sua preparazione economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore e poi, dopo aver vinto la borsa di studio Rockefeller (1928), studiò in Germania, approfondendo la scienza delle finanze e il diritto finanziario. Insegnò in numerose università italiane.
Tra i fondatori della Democrazia cristiana, partecipò alla Resistenza e diede un notevole apporto alla redazione del cosiddetto Codice di Camaldoli (1944), fondamento della dottrina sociale del partito. Membro della Consulta nazionale e della Costituente, senatore dal 1948, fu ministro del Commercio estero (1947), delle Finanze (1948-54), del Tesoro ad interim (1951-52; 1956) e del Bilancio (dal 1954). Si devono a lui la riorganizzazione degli uffici finanziari del dopoguerra e il ripristino della dichiarazione annuale dei redditi.
Il Piano Vanoni, elaborato da un gruppo di esperti da lui ispirati, è lo schema di sviluppo dell’occupazione e del reddito (1955-64) che egli stesso presentò al Parlamento nel 1955: fu il primo sistematico tentativo di superare la disoccupazione strutturale attraverso un razionale impiego del prevedibile aumento del reddito nazionale, tuttavia mai tradotto in misure concrete di programmazione economica. Tra le opere: Lezioni di diritto finanziario e scienza delle finanze (1936-37); Problemi dell’imposizione degli scambi (1939); La finanza e la giustizia sociale (1943).