EUPOLIDEO
. Verso asinarteto (Eupoli, da cui trae il nome, l'usò forse per primo) usato principalmente nella parabasi della commedia greca e nel dramma satiresco. È formato dalla congiunzione di un gliconeo terzo con un dimetro trocaico catalettico (lecizio). Ma si ha una grande varietà di forme per la possibilità di allungamento delle tesi e di giambi e tribrachi nel primo piede. Il suo schema fondamentale è: -́⌣̅-⌣̅-́⌣⌣-/-́⌣̅-⌣̅-́⌣-. Si trova continuato nella parabasi delle Nuvole di Aristofane (vv. 518-62), dove si nota già incipiente la fusione dei due membri, che si accentuerà ancora in Difilo e Menandro.
Bibl.: F. Zambaldi, Metr. gr. e lat., Torino 1882, p. 412; C. Hammer e H. Gleditsch, Rhet. u. Metrik d. Griech. u. Römer, Monaco 1901, p. 180; U. v. Vilamowitz-Moellendorf, Griech. Verskunst, Berlino 1921, p. 228.