ETTANGI (propriamente Uadi et-Tangi; arabo Wādī eṭ-Ṭangī)
Località della Cirenaica situata a circa quindici km. a SO. di Derna, nota per la battaglia ivi combattuta il 18-19 giugno 1913 fra le truppe italiane e i Turco-Arabi.
La battaglia di Ettangi. - Dopo la pace di Losanna gl'Italiani, che nel corso della guerra italo-turca si erano limitati all'occupazione e alla difesa di forti basi costiere, iniziarono l'occupazione del retroterra libico, incontrando tenace resistenza specie in Cirenaica. Particolarmente difficile fu l'avanzata dalla base di Derna, dove il terreno circostante, aspro e frastagliato, offriva ai Turco-Arabi condizioni favorevoli per mantenere l'investimento della piazza.
Un primo tentativo fatto dal presidio per cacciare i Turco-Arabi, che erano trincerati in forte posizione a Ettangi, e con gli avamposti a immediato contatto con la cinta delle opere della piazza, e per allacciare le comunicazioni con la zona di Cirene, già occupata, fallì nella giornata del 16 maggio 1913 (battaglia di Sidi el-Garbàa, v. cirenaica, X, p. 430). L'insuccesso ebbe sfavorevoli ripercussioni, soprattutto politiche.
Il gen. Salsa decise di ritentare l'azione, alla quale doveva concorrere anche la divisione del gen. Tassoni, avanzando da Cirene. Si stabilì che l'operazione dovesse svolgersi in due giorni: nel primo si doveva compiere la marcia di avvicinamento, cacciando gli avamposti nemici dislocati fra l'uàdi Derna e l'uàdi en-Nàga, nelle località Campi Rossi e Bracsàda; nel secondo si doveva superare il ciglione di Sidi el-Garbàa e assalire il campo nemico di Ettangi. Il gen. Salsa ripartì le sue truppe in due forti colonne laterali, collegate fra loro da una colonna più piccola centrale. La colonna di destra comprendeva 3 battaglioni alpini, 2 battaglioni eritrei e 4 batterie da montagna; quella di sinistra era composta di 4 battaglioni di fanteria, 2 batterie da montagna e 1 batteria da campagna; quella centrale (col. Arista) comprendeva 2 battaglioni di fanteria e 1 compagnia di ascari libici; la riserva (52° Regg. fanteria) doveva seguire la direttrice della colonna di sinistra. Il 18 giugno le truppe uscirono dalla piazza.
La colonna di destra (gen. Cavaciocchi), lungo il litorale, si portò oltre la foce dell'uàdi bu-Msàfer e, salita sullo sperone fra detto uàdi e l'uàdi en-Nàga, guadagnò il ciglione dell'altipiano dopo averne sloggiato nuclei di ribelli; si spinse quindi fino a Gasr el-Chèrba, presso la testata del bu-Msàfer, non lungi dall'orlo occidentale del ciglione di Sidi el-Garbàa, e vi sostò fortificandosi per passare la notte. Frattanto la colonna di sinistra (gen. Mambretti), uscita dalla ridotta Marabutto, avanzava verso i Campi Rossi e, dopo la preparazione di artiglieria, ne cacciava gli avamposti nemici, sistemandovisi per la notte. All'alba del 19 l'avanzata fu ripresa: la colonna di destra doveva, risalendo la testata del bu-Msàfer, aggirare il ciglione di Sidi el-Garbàa e piombare quindi sul retrostante campo di Ettangi, facilitando così l'avanzata della colonna di sinistra, che doveva assalire frontalmente le posizioni nemiche sul detto ciglione. La manovra riuscì perfettamente. La colonna di destra, effettuato l'aggiramento, piombò sul campo di Ettangi che il nemico aveva abbandonato in tutta fretta, dopo aver distrutto i depositi di viveri e di munizioni. La colonna di sinistra intanto aveva attaccato il ciglione di Sidi el-Garbàa, incontrando viva resistenza; ma quando la colonna Cavaciocchi apparve a tergo dei difensori, questi si dileguarono velocemente verso est. Una parte della colonna Mambretti rimase sulle posizioni di Sidi el-Garbàa; il resto si congiunse prima di sera con la colonna Cavaciocchi a Ettangi. Ivi si ebbe notizia che la divisione Tassoni, dopo una serie di scontri, aveva raggiunto felicemente Àin Màra, a una tappa dalla divisione Salsa.
L'azione di Ettangi, oltre a cancellare la triste impressione prodotta dall'insuccesso di Sidi el-Garbàa, ebbe il risultato d'infrangere la barriera che stringeva Derna, permettendo il collegamento di questa piazza con gli altri settori.