eroina
Sostanza oppioide ottenuta per acetilazione della morfina (diacetilmorfina), che si presenta come polvere bianca, inodore, solubile in acqua. L’e. non esiste come farmaco per uso clinico, ma è solamente sostanza da abuso. Si assume per lo più per via endovenosa, e la sua vendita illegale prevede preparazioni in quantità variabili di sostanza attiva (dal 2 al 20%), mescolata a eccipienti più o meno inerti, da cui il pericolo di iperdosaggio mortale. L’e. viene assunta dai tossicodipendenti talvolta in combinazione con la cocaina, con aumento dei sintomi euforici. La dipendenza, ma soprattutto la tolleranza da e., si instaurano in breve tempo, causando la ricerca di dosi rapidamente crescenti. Molto alto è il tasso di mortalità fra gli utilizzatori per le infezioni collegate alla somministrazione endovenosa (epatiti, endocarditi, AIDS), per crisi di depressione respiratoria, per complicanze cardiovascolari, per infezioni ricorrenti, spec. broncopolmoniti e tubercolosi.