Lehman, Ernest
Scrittore e sceneggiatore statunitense, nato a New York l'8 dicembre 1915. Con il suo spirito mordace e iconoclasta, spesso venato di entusiasmo e idealismo, ma anche di rabbia e risentimento, negli anni Cinquanta e Sessanta L. si è imposto nel panorama hollywoodiano come uno degli sceneggiatori più abili nel disegnare intrecci narrativi densi e avvincenti e personaggi forti, interpretati di solito da star. La predilezione di L. per gli adattamenti ha contribuito in parte a oscurare il suo talento, messo in ombra talvolta dal valore letterario delle opere rielaborate, talvolta dalla fama dei registi con cui ha avuto modo di collaborare. Nel corso della sua carriera ha ricevuto, assieme a Billy Wilder, il maggior numero di premi attribuiti dalla Writers Guild nonché numerose nominations all'Oscar, ricevendone infine, nel 2000, uno alla carriera, il primo assegnato a uno sceneggiatore non per un singolo film ma per la sua produzione complessiva.
Dopo aver frequentato il College of the City of New York, L. avrebbe voluto in un primo momento studiare chimica ma, attratto dalla letteratura e dalla scrittura, scelse di seguire un percorso formativo 'ibrido', conseguendo un Bachelor of Science in inglese. Cominciò a lavorare come redattore per una rivista di Wall Street e successivamente divenne agente pubblicitario per il mondo dello spettacolo newyorkese; esperienza che rievocò in un racconto di cui avrebbe lui stesso preparato una versione cinematografica, Sweet smell of success (1957; Piombo rovente) diretta da Alexander Mackendrick. I suoi racconti e i suoi articoli attirarono l'attenzione della Paramount Pictures Inc., che nel 1935 gli offrì la possibilità di lavorare a Hollywood. Ma dopo un anno infruttuoso, dedicato a un progetto che non sarebbe mai stato realizzato, L. passò alla Metro Goldwyn Mayer, dove John Houseman gli affidò l'adattamento del romanzo di C. Hawley Executive suite per il film omonimo diretto da Robert Wise (1954; La sete del potere), interpretato da un cast d'eccezione che includeva Fredric March, Barbara Stanwyck e William Holden. Con questa intelligente e solida sceneggiatura prese avvio la carriera cinematografica di L., che nei due decenni successivi avrebbe firmato film prestigiosi quali Sabrina (1954) di Wilder, tratto da una commedia teatrale di S.A. Taylor, per il quale ottenne la prima nomination; Somebody up there likes me (1956; Lassù qualcuno mi ama) di Wise, incentrato sulla storia del pugile Rocky Graziano e interpretato da Paul Newman; la versione cinematografica della pièce di O. Hammerstein II e del romanzo di M. Landon, The king and I (1956; Il re ed io) di Walter Lang; North by Northwest (1959; Intrigo internazionale) di Alfred Hitchcock, per il quale ottenne la seconda nomination; From the terrace (1960; Dalla terrazza) di Mark Robson, tratto da un romanzo di J. O'Hara, ancora con Paul Newman; il popolarissimo musical West side story (1961) di Jerome Robbins e Wise, basato sull'opera teatrale di A. Laurents, che gli valse la terza nomination; The prize (1963; Intrigo a Stoccolma), ancora un film di Robson interpretato da Paul Newman, tratto da un romanzo di I. Wallace; The sound of music (1965; Tutti insieme appassionatamente) di Wise, altro musical di successo, interpretato da Julie Andrews e ispirato al libretto di O. Hammerstein II; Who's afraid of Virginia Woolf? (1966; Chi ha paura di Virginia Woolf?) di Mike Nichols, dal lavoro teatrale di E. Albee, magistralmente recitato da Richard Burton e Elizabeth Taylor, per il quale L. ottenne la quarta nomination, mentre la quinta giunse per Hello, Dolly! (1969) di Gene Kelly, tratto dal testo teatrale di Th. Wilder, con Barbra Streisand. Di questi ultimi due film L. fu anche produttore, così come di Portnoy's complait (1972; Se non faccio quello non mi diverto), tratto dal romanzo omonimo di Ph. Roth e unica sua regia.
Con l'eccezione del meno riuscito Hello, Dolly! ‒ le cui manchevolezze si devono peraltro principalmente alla regia di Gene Kelly ‒ gli spettacolari musical scritti da L., oltre a ricevere apprezzamenti da critica e pubblico, ottennero numerosi premi e rappresentano opere fondamentali nella storia del cinema. I due film dai quali invece emergono maggiormente la sua personalità e le sue doti di autore eclettico sono anche gli unici basati su una sua sceneggiatura originale: Sweet smell of success e North by Northwest. Con il primo, descrizione lucida e impietosa del corrotto mondo dello spettacolo newyorkese, il regista Mackendrick realizzò il film più 'nero' del suo periodo statunitense. Ma il tono feroce e caustico del film si deve in misura non trascurabile anche a Clifford Odets, ex commediografo del Group Theatre, che collaborò con L. alla sceneggiatura. Il secondo invece, storia di un agente pubblicitario scambiato per una spia, si basa su un fatto di cronaca che Hitchcock aveva in mente di sviluppare da parecchi anni. Il regista seguì da vicino il suo lavoro per mesi e il risultato fu la migliore sceneggiatura di L. e uno dei film più riusciti di Hitchcock, un ibrido kafkiano di commedia sentimentale e giallo, magistralmente interpretato da Cary Grant, Eva Marie Saint e James Mason. L. collaborò ancora con Hitchcock per Family plot (1976; Complotto di famiglia), ironico adattamento di un romanzo giallo di V. Cunning considerato da alcuni critici uno scanzonato capolavoro dell'ultimo Hitchcock, mentre da altri un'esile e fiacca commedia. Per il grande regista inglese L. lavorò anche a The short night, tratto da un romanzo di R. Kirkbride, film che Hitchcock, ormai malato, non riuscì però a portare a termine. Nel 1977 L. lavorò, in collaborazione, all'adattamento di un romanzo di Th. Harris, Black Sunday (1977) di John Frankenheimer, thriller politico incentrato su un gruppo di terroristi che minacciano un attentato allo stadio di Miami durante il Super Bowl. Dopo questo film, l'ultimo, L. si è dedicato esclusivamente alla letteratura, e da uno dei suoi romanzi, The French Atlantic affaire (1977), è stata tratta nel 1979 una miniserie televisiva.
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