Borgnine, Ernest (propr. Borgnino, Ermes Effron)
Attore cinematografico statunitense di origine italiana, nato a Hamden (Connecticut) il 24 gennaio 1917. Ha esordito nel cinema in parti di secondo piano, interpretando sempre, a causa del suo aspetto fisico piuttosto goffo e corpulento, contrario ai tradizionali canoni di fascino maschile, personaggi brutali, il più famoso dei quali rimane quello del sergente Trippa Judson nel film From here to eternity (1953; Da qui all'eternità) di Fred Zinnemann. È sostanzialmente riuscito a capovolgere questo stereotipo interpretando, con ricchezza di malinconiche sfumature espressive, Marty (1955; Marty, vita di un timido) del regista Delbert Mann, che l'anno successivo gli è valso il premio Oscar come migliore attore protagonista e nel quale ha dimostrato prerogative superiori a quelle di semplice caratterista.
Figlio di immigrati italiani, trascorse i primi cinque anni della sua infanzia a Milano, per poi rientrare definitivamente negli Stati Uniti. Dopo aver frequentato la New Haven Public School, prestò servizio nella Marina militare dal 1935 al 1945 e, in seguito, alla ricerca di una realizzazione professionale, s'iscrisse alla Randall School of Dramatic Art di Hartford, recitando per alcuni anni presso il Barter Theater ad Abington, in Virginia, e infine nel 1949 a Broadway nello spettacolo Harvey di Mary Chase. Il suo debutto nel cinema risale al 1951 con i film The mob (Luci sull'asfalto) di Robert Parrish, in cui è il gangster Joe Castro, e Whistle at Eaton Falls di Robert Siodmak. Dopo il successo di From here to eternity, B. ha insistito nella caratterizzazione di uomini rozzi e violenti, contrapponendosi prima a Gary Cooper nel western Vera Cruz (1954) di Robert Aldrich, e poi a Spencer Tracy nel drammatico Violent saturday (1955; Giorno maledetto) di John Sturges. Nel 1956 ha recitato al fianco di Bette Davis nella commedia dai toni sommessi e a tratti amari The catered affair (1956; Pranzo di nozze) di Richard Brooks, in cui interpreta la parte di un padre che non può permettersi un ricevimento nuziale per la figlia che si sposa. Nella sua lunga carriera cinematografica, quello di Marty Pilletti è stato il suo unico ruolo venato di romanticismo, mentre poi ha alternato personaggi più convenzionalmente caratterizzati: il poliziotto italo-americano Petrosino in Pay or die (1960; Pagare o morire) di Richard Wilson; uno dei superstiti di un aereo che precipita nel deserto del Sahara nel film The flight of the phoenix (1965; Il volo della fenice), il rude generale Worden in The dirty dozen (1967; Quella sporca dozzina) e il capotreno in Emperor of the North Pole (1973; L'imperatore del Nord), tutti e tre di Aldrich. È stato al fianco di Rock Hudson in uno dei numerosi film di guerra interpretati, Ice Station Zebra (1968; Base Artica Zebra) di Sturges. Anche con il regista Sam Peckinpah B. ha riproposto le caratteristiche dei suoi personaggi più tipici, in primo luogo la brutalità spesso fine a sé stessa, come per il bandito Dutch in The wild bunch (1969; Il mucchio selvaggio) e per Dirty Lyle Wallace nel road movie Convoy (1978; Convoy ‒ Trincea d'asfalto). Nel 1981 è stato quindi il tassista Cabbie nel film di fantascienza Escape from New York (1997 ‒ Fuga da New York) di John Carpenter. In seguito ha lavorato per la televisione cercando di rinnovare il successo raggiunto negli anni Sessanta con la popolare serie McHale's navy, e per il cinema solo in ruoli di secondo piano come nel film fantascientifico Gattaca (1997) di Andrew Niccol e nella commedia Baseketball (1998) di David Zucker.
P. Casella, Hollywood italian, Milano 1998, pp. 172-74.