Erf
s. m. inv. Sigla dell’ingl. European redemption fund, Fondo europeo di rimborso del debito.
• [Mario] Monti cercherà di convincere la Cancelleria a fare un passo avanti verso l’emissione di titoli comuni europei. Progetto su cui lavora [Herman] Van Rompuy. Non gli eurobond cari anche al presidente francese François Hollande, ma irraggiungibili visto il veto di Berlino. Piuttosto il battesimo del fondo di redenzione (European redemption fund, Erf) dove confluirebbero i debiti degli Stati dell’Eurozona per la parte eccedente il 60% del Pil. L’Erf emetterebbe titoli (per complessivi 2.300 miliardi di euro) per una durata massima di 20-25 anni garantiti dal gettito delle imposte riscosse a livello nazionale e da asset pubblici (in particolare, riserve auree e di valuta estera) dei Paesi assistiti. (Alberto Gentili, Messaggero, 13 agosto 2012, p. 4, Primo Piano) • Esiste ormai un vero e proprio «fronte degli economisti» e non è affatto minoritario. Pochi se lo ricordano, ma da più di un anno i «cinque saggi», ovvero gli istituti di ricerca istituzionalmente incaricati di consigliare il governo [tedesco], sono ufficialmente a favore del cosiddetto European Redemption Fund, un complicato meccanismo di mutualizzazione dei debiti nazionali per le quote al di sopra del 60% del Pil che è stato finora sempre respinto dal governo, ma può contare sull’appoggio della Spd, dei Verdi e anche di settori importanti della Cdu. È possibile, forse addirittura probabile che l’Erf, dopo le elezioni diventi una prospettiva concreta. (Paolo Soldini, Unità, 19 maggio 2013, p. 11, Esteri) • A fine mese, al massimo quello dopo, i governi degli Stati europei saranno chiamati alla decisione politica sull’Erf. E [Mario] Draghi avrebbe convinto [Matteo] Renzi: «Non ti muovere dal 3 per cento, cedi al fondo i beni di proprietà dello Stato e il tuo debito sarà più leggero». Mattoni, spiagge, cultura e persino tasse. (Francesco Storace, Giornale d’Italia, 20 agosto 2014, p. 1, Prima pagina).
- Già attestato nel Corriere della sera del 10 giugno 2012, p. 6, Primo piano (Niall Ferguson e Nouriel Roubini).