VIDARI, Ercole
Giurista, nato a Pavia il 22 dicembre 1836, morto a Sanremo il 19 dicembre 1916. Laureato nel 1859, dopo le battaglie per l'indipendenza nazionale da lui pure combattute (fu volontario a Palestro, come lo fu poi di nuovo, già professore, nel 1866 con Garibaldi), la sua vocazione scientifica si determinò quasi subito. Incaricato nella università di Pavia del diritto commerciale nel 1863, del diritto internazionale dal 1863 al 1865, fu poi titolare della cattedra di diritto commerciale fino al 1915. Membro effettivo dell'Istituto lombardo di scienze e lettere; senatore del regno dal marzo 1904. Chiamato a far parte della commissione governativa per la preparazione del nuovo codice di commercio, vi attese, oltre che con la partecipazione personale, anche con numerosi scritti di divulgazione e di critica.
L'opera sua maggiore, il Corso di diritto commerciale, in 9 volumi (Milano, 1ª ed. 1877-87; 5ª ed., Milano 1908), determinò la larga e cospicua fioritura degli studî commercialistici verificatasi in Italia dall'ultimo quarto dell'Ottocento e diede il primo autorevole slancio a un movimento scientifico che si sviluppò poi con tanto splendore. Testimone e seguace ammirato dell'opera gloriosa del conte di Cavour, scrisse centinaia di articoli politici su giornali e periodici, quali l'Idea liberale, la Vita internazionale, la Nuova Antologia. Altre opere: L'Italia nei suoi rapporti internazionali, Pavia 1864; Rispetto della proprietà privata fra gli stati in guerra, Milano 1865 (2ª ed. Pavia 1867); La lettera di cambio, Firenze 1869; Studi per la riforma del codice di commercio, Milano 1874; I magazzini generali secondo la legislazione italiana e le principali leggi straniere, ivi 1876; La presente vita italiana politica e sociale, ivi 1899; Scritti vari, ivi 1908, ecc.
Bibl.: Annuario della R. Università di Pavia, 1916-17; Riv. del dir. comm., 1917, parte 1ª, pp. 174-76; L. Franchi, E. V., in Rend. Ist. Lombardo, 1918, pp. 876-98; commemoraz. ricchiss. di dati biografici e bibliografici.