Corpo allungato di origine mesonefrica situato sul margine postero-superiore del testicolo; costituisce il tratto delle vie spermatiche compreso tra i condottini efferenti della rete testis di Haller e il dotto deferente. Nell’uomo è lungo 50 mm, larghezza e spessore sono di 12 e 5 mm. Vi si distinguono tre porzioni: la testa, strettamente connessa con il testicolo, il corpo, la coda che è in rapporto di continuità con il deferente.
Epididimite Infiammazione dell’e. da cause diverse. La forma più nota è l’ epididimite gonococcica o blenorragica. Insorge acutamente, con notevole tumefazione scrotale, dolore, febbre, e altre manifestazioni della blenorragia . Lasciata a sé, persiste per alcune settimane e regredisce lasciando un nodulo cicatriziale in corrispondenza della coda dell’e. (la parte più colpita). In seguito a epididimite bilaterale si ha spesso sterilità. L’ epididimite tubercolare preferisce piuttosto il corpo e la testa dell’epididimo. Frequentemente si osservano epididimiti aspecifiche, dovute a virus diversi con sintomatologia meno acuta e con più rapida tendenza alla guarigione. Da rammentare anche l’ epididimite traumatica e le rare forme di epididimite sifilitica, che possono osservarsi sia nel periodo secondario sia in quello terziario.
L’asportazione chirurgica dell’e. ( epididimectomia) è generalmente praticata per lesioni tubercolari limitate all’organo; quando invece queste sono diffuse anche al testicolo si pratica la emicastrazione.