idraulica ambientale Branca dell’idraulica che si occupa del moto dei liquidi, focalizzando l’attenzione sui temi relativi alla protezione, ripristino e gestione della qualità ambientale. Secondo Harleman (D.R.F. Harleman, The past and future of environmental hydraulics as applied to waste treatment and disposal in marine waters. In Environmental Hydraulics, edd. Lee and Cheung, pp. 3-15, Balkema, Rotterdam, 1991), l’idraulica ambientale si è originariamente sviluppata lungo tre principali linee di ricerca: 1) la meccanica dei processi di mescolamento dei getti, 2) la meccanica dei flussi stratificati e 3) l’analisi del trasporto e destino degli inquinanti negli ambienti naturali.
La crescita economica esplosiva, iniziata negli anni Sessanta, sicuramente ha lasciato il segno sull’ingegneria idraulica e su un ampio spettro di problemi ambientali, legati a:
inquinamento (acque reflue domestiche e industriali, acque di raffreddamento, sversamenti di petrolio, fertilizzazione dei campi ecc.);
gestione delle risorse idriche (acqua potabile, per uso industriale, irriguo, idroelettrico ecc.);
navigazione (correnti marine, formazione di ghiacci, dragaggi, realizzazione di opere di protezione ecc.);
alluvioni;
trasporti (gallerie, ponti, porti ecc.);
pesca (correnti, qualità delle acque).
Storicamente l’inquinamento è diventato un tema di vasta portata mediatica dopo la Seconda guerra mondiale, a causa delle radiazioni dovute alle esplosioni delle bombe atomiche durante la guerra e ai test che si tennero successivamente. In seguito, una grave catastrofe ambientale non nucleare si verificò a Londra nel 1952, il cosiddetto Grande Smog, provocando la morte di almeno 4000 persone. Tale evento disastroso portò alla promulgazione della prima grande e moderna legislazione di tutela ambientale, il Clean Air Act del 1956. Seguirono altri gravi episodi di inquinamento, che contribuirono ad accrescere la consapevolezza del problema su vasta scala. Negli Stati Uniti le problematiche connesse con l’inquinamento divennero sempre più di vasto interesse pubblico tra la metà degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Settanta, quando il Congresso approvò una serie di normative tese alla salvaguardia dell’ambiente, come il Noise Control Act, il Clean Air Act, il Clean Water Act e il National Environmental Policy Act. In Italia uno dei primi grandi disastri ambientali si verificò alle ore 12:37 del 10 luglio 1976 in un piccolo impianto di produzione chimica a Seveso, circa 15 km a nord di Milano.
Sicuramente gli eventi brevemente descritti in precedenza e altri ancora hanno sollecitato una maggiore sensibilità verso i problemi ambientali, con conseguenze di rilievo sulla ricerca scientifica, in generale, e sull’idraulica, in particolare. Infatti, oggi molte attività di ricerca dell’idraulica sono strettamente legate alla salvaguardia dell’ambiente, con il relativo sviluppo dell’idraulica ambientale. Nel corso degli anni, in risposta alla crescente preoccupazione per la qualità dell’ambiente e all’enfasi sui temi ecologici, di salvaguardia della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, l’idraulica ambientale ha ampliato il suo campo di applicazione, con approcci e modelli interdisciplinari, che coinvolgono, tra l’altro, anche la biologia, l’ecologia, la chimica, la geologia e la scienza dell’atmosfera e dell’ambiente marino e costiero.
Michele Mossa