ENI
. Sigla dell'Ente Nazionale Idrocarburi, ente finanziario di diritto pubblico istituito con la legge 10 febbraio 1953, n. 136. Ha sede in Roma. L'ENI possiede un fondo di dotazione di 36.900.000.000 lire ed è tenuto a versare allo stato il 65% dei proprî utili netti.
Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale la scoperta, effettuata dall'AGIP, di importanti giacimenti di gas naturale nella Valle Padana (1946 Caviaga, 1948 Ripalta, 1949 Cortemaggiore, 1950 Cornegliano, 1951 Bordolano, 1952 Correggio e Ravenna) e lo sviluppo assunto dalle attività di trasporto del gas naturale, di raffinazione e di distribuzione dei prodotti petroliferi aveva posto al governo e al parlamento il problema di dare alle partecipazioni dello Stato in tali settori un inquadramento giuridico ed una funzione economica rispondenti agli interessi nazionali. A tal fine, la legge istitutiva: 1) affidò all'ENI il compito di svolgere attività di ricerca e coltivazione, trasporto, distribuzione ed utilizzazione di idrocarburi; 2) in ragione della particolare situazione creatasi nella Valle del Po, attribuì all'ENI, su una superficie di circa 50.000 km2, l'esclusiva della ricerca, della coltivazione e del trasporto degli idrocarburi; 3) trasferì al nuovo Ente i pacchetti azionarî delle varie società (Azienda Generale Italiana Petroli - AGIP, istituita nel 1926; Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili - ANIC, sorta nel 1936, e Società Nazionale Metanodotti - SNAM, creata nel 1941) nonchè le attività e le funzioni dell'Ente Nazionale Metano, che fu sciolto.
L'ENI opera secondo l'indirizzo generale fissato dal governo e riceve le direttive per la propria azione dal Ministero per le partecipazioni statali. L'Ente agisce attraverso società per azioni che, a seguito della riorganizzazione delle aziende passate sotto il suo controllo e della costituzione di nuove, attualmente fanno capo a cinque società principali: l'AGIP Mineraria per le attività di ricerca e di produzione degli idrocarburi; la SNAM per il trasporto con condotte e con mezzi marittimi e terrestri degli idrocarburi liquidi e gassosi; l'AGIP per il commercio e la distribuzione dei prodotti petroliferi; l'ANIC per la raffinazione del petrolio e la petrolchimica; l'AGIP Nucleare per la progettazione e la costruzione di centrali nucleotermoelettriche.
In Italia, l'ENI conduce la ricerca mineraria anche nelle regioni peninsulari e in Sicilia: esso sfrutta importanti giacimenti gassiferi nella Valle Padana (produzione nel 1960: oltre 6 miliardi di m3) e nella Basilicata; ha scoperto a Gela (Sicilia) un importante giacimento di petrolio greggio tuttora in corso di sviluppo.
All'estero, l'ENI ha intrapreso un'attività di ricerca e di coltivazione in numerosi paesi: Iran, Libia, Marocco, RAU (regione egiziana), Sudan, Tunisia, nei quali l'azienda mineraria italiana è associata con lo Stato concedente secondo una nuova formula contrattuale (v. petrolio in questa App.), e Somalia. La superficie totale delle aree di ricerca era, alla fine del 1960, di 170.992 km2. Alla stessa data la produzione di petrolio greggio era rilevante nel Sinai (RAU), appena iniziata nel Golfo Persico, dal primo pozzo perforato.
L'ENI ha costruito e gestisce nella Valle Padana la più lunga rete di metanodotti d'Europa (alla fine del 1960, circa 4.400 km). Per il rifornimento di raffinnerie nell'Europa centrale, l'ENI ha in corso la costruzione di una rete di oleodotti che dalla Pianura Padana raggiungerà la Svizzera, l'Austria e la Germania.
Le principali raffinerie alle quali l'ENI è interessato sono, in Italia, quelle della STANIC a Bari e a Livorno, dell'IROM a Venezia-Porto Marghera, dell'AGIP Mineraria a Cortemaggiore. Altre raffinerie facenti capo all'ENI erano in costruzione o in progettazione, alla fine del 1960, in Marocco, Tunisia e Ghana.
La flotta cisterniera dell'ENI comprendeva, all'inizio del 1961,18 navi per circa 330.000 t di portata lorda.
L'organizzazione commerciale dell'ENI (AGIP) in Italia comprende (fine 1960): 40 depositi costieri o interni, 13 stabilimenti per l'imbottigliamento dei gas liquefatti, 18 motels in esercizio e 15 in costruzione, centinaia di stazioni di servizio e di rifornimento e un gran numero di impianti minori. Reti di distribuzione stradale dei carburanti e lubrificanti sono in corso di realizzazione anche in numerosi Paesi dell'Africa e dell'Europa.
Nel settore petrolchimico, l'ENI ha costruito un grande stabilimento a Ravenna (capacità produttiva annua a fine 1960: circa 1 milione di t di fertilizzanti e circa 100.000 t di gomma sintetica) ed ha in progetto due altri grandi impianti, il primo a Gela, che utilizzerà il petrolio greggio dell'omonimo giacimento, il secondo in Basilicata che sarà alimentato dal gas naturale di Ferrandina.
Nel settore elettronucleare, alla fine del 1960 era in stadio avanzato di costruzione, a Latina, una centrale nucleare di potenza da 200 MW elettrici netti.
Fanno parte del Gruppo ENI anche altre importanti società che sono attive nei settori meccanico, delle progettazioni, dei montaggi e delle ricerche scientifiche: Nuovo pignone, Snam progetti, Saipem, Laboratori riuniti studi e ricerche.