EMICRANIA (dal gr. ἡμι- "mezzo" e κρανίον "testa")
Affezione spesso ereditaria (P.I. Moebius), caratterizzata da crisi dolorose per lo più localizzate a una metà del capo, accompagnate spesso da disturbi vasomotorî e da vomito. Tra i fattori etiologici figurano l'artritismo, la gotta, l'autointossicazione intestinale, la stitichezza, la gravidanza, le malattie degli organi genitali femminili, delle prime vie respiratorie e i vizî di refrazione: altri considera la malattia come assai vicina alle crisi epilettiche.
L'emicrania viene distinta in semplice e complicata. La prima si inizia con malessere, turbe dell'umore, cui fa seguito dolore violento a una metà del capo, accompagnato da vomito, nausea, fotofobia, paracusie. Il dolore ha carattere vario: ora terebrante, ora lancinante. I pazienti hanno durante l'accesso lingua impaniata, eruttazioni, anoressia. Dopo circa 24 ore l'accesso termina con un sonno riparatore per poi ripetersi dopo un intervallo di giorni o mesi. Delle forme complicate vanno ricordate:1. l'emicrania oflalmica, in cui predominano i disturbi visivi, consistenti in offuscamento della vista (ambliopia), più raramente in amaurosi, in emianopsia omonima transitoria e in scotomi scintillanti, che, dapprima limitati a una parte soltanto del campo visivo, s'estendono gradatamente alla sua intera superficie. A volte a questi disturbi se ne associano altri più gravi consistenti in paralisi e paresi transitorie, convulsioni, disturbi della parola, della scrittura e della sensibilità; 2. l'emicramia simpaticotonica, descritta per primo da E. Dubois-Reymond, in cui ai disturbi sopra descritti s'associa spasmo del territorio vasale innervato dal simpatico cervicale. La metà del volto dolente è pallida e fredda al tatto, la pupilla mídriatica, esiste esoftalmo e tachicardia; 3. l'emicrania simpaticoparalitica del Mollendorf, in cui al dolore s'associa rossore e ipertermia della metà del volto colpita, miosi, enoftalmo e spesso bradicardia. L'accesso emicranico va curato con la somministrazione di analgesici (antipirina, piramidone, ecc.) oppure con dosi ripetute, anche a scopo preventivo, di luminal (gardenal) e belladonna e con l'isolamento del malato in ambiente tranquillo e buio: naturalmente non si trascuri la malattia fondamentale. La prognosi è buona. A volte, agli accessi possono associarsi veri disturbi mentali come psicosi emicraniche (G. Mingazzini).