TREMELLIO, Emanuele
Ebraicista e riformatore, nato a Ferrara nel 1510 di famiglia ebrea, morto a Sedan nel 1580.
Studiò fra il 1530 e il 1540 a Padova, dove conobbe Alessandro Farnese - il futuro Paolo III - e il cardinale Pole, per influsso del quale si convertì. Ma, passato a insegnare ebraico a Lucca, ivi P. Martire Vermigli lo attrasse alle idee della Riforma; e col Vermigli il Tr. fuggì, nel 1542, andando probabilmente con lui a Basilea, quindi a Strasburgo, più tardi in Inghilterra dove l'amicizia del Cranmer gli procurò l'insegnamento dell'ebraico a Cambridge (1549). Ma, salita al trono Maria Tudor, Tr. riprese a peregrinare tra la Svizzera e l'Alsazia; divenne nel 1555 precettore dei figli del luterano duca Volfango di Zweibrücken, nel 1559 rettore del ginnasio di Hornbach. Imprigionato, poi espulso, come calvinista, riparò a Metz, donde si recò a Orléans per appellare presso gli stati generali e Antonio di Borbone in favore degli ugonotti espulsi da quella città. Poi l'elettore palatino Federico III gli diede una cattedra a Heidelberg, toltagli (1577) dal luterano successore, Ludovico VI; e il Tr. si recò a insegnare nel nuovo collegio di Sedan, dove morì. La sua opera più nota è una versione della Bibbia in latino, compiuta a Metz, con l'aiuto di F. Du Jon (Junius) per gli apocrifi, spesso ristampata, usitatissima e autorevole presso tutti i riformati.