Herriot, Edouard
Politico francese (Troyes 1872-Lione 1957). Professore di lettere prima a Nantes, in seguito a Lione, fu eletto sindaco di questa città per la prima volta nel 1905. Militando nel Partito radicale socialista, fu senatore nel 1912 e ministro dei Lavori pubblici (1916-17) nel gabinetto Briand. Nel 1919 passò alla Camera dei deputati. La vittoria nelle elezioni del 1924 del suo partito lo portò alla presidenza del Consiglio (14 giugno 1924-16 apr. 1925). Presidente di un brevissimo ministero (21-23 luglio) nel 1926, fu poi per due anni (1927-28) ministro della Pubblica istruzione nel governo di concentrazione repubblicana di R. Poincaré. Presidente onorario del suo partito, sostenitore fervido della laicità dello Stato, fu ancora presidente del Consiglio (giugno-dic. 1932) o ministro in altri gabinetti, e sempre parlamentare influente, a lungo presidente della Camera dei deputati. In tale carica si schierò per la resistenza a ogni costo nella crisi del giugno 1940: sottoposto a provvedimenti restrittivi dal 1942, nel 1944 fu deportato in Germania. Ritornato, riprese il suo posto di lotta politica nelle file del Partito radicale, ma in posizione di indipendenza (opposizione alla Comunità europea di difesa). Eletto alla presidenza dell’Assemblea nazionale nel genn. 1947, vi rimase consecutivamente fino al 1954, quando decise di non riproporre, per motivi di salute, la propria candidatura. Membro dell’Accademia francese dal 1946, è autore di saggi su madame Récamier e su L. von Beethoven e di un libro di memorie, Jadis (1948-52). Ha scritto anche una documentata storia di Lione (Lyon n’est plus, 4 voll., 1937-40).