edilizia
Costruire l'ambiente per abitarlo
L'attività edilizia ha caratterizzato la storia dell'uomo che, sin dalle sue origini, si è impegnato in una continua modificazione del territorio attraverso opere di varia natura. I materiali e le tecniche dell'edilizia sono cambiati attraverso le epoche, sino alle grandi innovazioni dell'età contemporanea, quando l'industrializzazione ha fortemente coinvolto il campo delle costruzioni. Nei numerosi settori dell'edilizia spicca quello residenziale, da sempre al centro di studi, progetti e applicazioni concrete
L'edilizia è l'attività di costruzione che l'uomo ha intrapreso sin dalle sue origini per modificare il territorio, affinché potesse essere abitato e fruito. Tale attività era molto progredita già al tempo di antiche civiltà: le grandi opere edilizie degli Egizi, dei Greci e specialmente dei Romani vennero realizzate attraverso un'organizzazione dei cantieri che anticipò quella moderna.
Esistevano imprese edili con operai specializzati, che intervenivano nelle fasi della costruzione seguendo tempi e modi prestabiliti: per esempio nella costruzione della muratura detta a sacco, tipica delle opere edilizie romane, prima lavoravano operai che realizzavano in laterizio i due muri di contenimento e in seguito altre squadre di manovali curavano il getto del conglomerato cementizio (malta e pietre spezzate) all'interno dei due muri. L'arte di edificare fu alla base della potenza dell'Impero Romano: strade, ponti e acquedotti assicuravano i collegamenti e il controllo anche dei territori più lontani dell'Impero.
L'edilizia nel corso della storia ha sempre rappresentato un importante segnale di civiltà. All'interno del suo sviluppo possiamo riconoscere le opere di architettura: quelle cioè che hanno caratteristiche spaziali e costruttive tali da rappresentare espressione artistica. Solo dopo la rivoluzione industriale e la conseguente forte crescita delle città, si può parlare di una vera e propria industria dell'edilizia, collegata a partire dalla metà dell'Ottocento ai primi piani regolatori delle grandi capitali europee e al loro conseguente nuovo assetto territoriale. L'edilizia quindi comprende al suo interno anche la disciplina dell'urbanistica.
Sempre a metà dell'Ottocento si sperimentarono nuovi materiali da costruzione (acciaio, cemento armato) e nuove tecniche costruttive, che iniziarono a trasformare l'organizzazione del cantiere edile: se nel tradizionale cantiere l'opera veniva costruita integralmente nel luogo stesso del cantiere, dalla metà dell'Ottocento, per esempio con l'uso delle strutture in acciaio, l'edificio poteva essere montato dopo che i vari pezzi erano stati prodotti nelle fabbriche specializzate. Un caso notissimo di questo nuovo modo di costruire è rappresentato dalla Torre Eiffel a Parigi.
Ma quante persone o autorità pubbliche o imprese intervengono nel processo edilizio di oggi?
Cominciamo da coloro che devono usare l'opera edilizia: gli utenti; qualsiasi cittadino, quindi, entra a far parte del processo edilizio, abitando una casa o percorrendo in macchina un'autostrada. Vi sono poi gli enti pubblici (Stato, Regioni, Province, Comuni) che regolano e promuovono le opere attraverso apposite leggi, studiando e programmando i grandi interventi anche in relazione all'aspetto economico.
Le classi lavoratrici coinvolte nell'edilizia sono molte e diverse tra loro: vi sono le imprese costruttrici e le fabbriche specializzate nella produzione di materiali e di elementi costruttivi. Nelle prime lavorano gli operai edili, con le varie specializzazioni a seconda del tipo di opera da costruire; nelle fabbriche sono impiegati operai con mansioni diverse, addetti essenzialmente a una produzione di elementi in serie (mattoni, rivestimenti, infissi, impianti elettrici). Infine sono importanti anche i professionisti: ingegneri edili, architetti, urbanisti, designer, geometri e direttori dei cantieri; tutte figure professionali che si occupano della programmazione delle opere, della loro progettazione nonché della loro esecuzione.
Per realizzare un'opera edilizia, per esempio un ponte, si deve procedere con tre diverse operazioni: il progetto, l'esecuzione e la gestione dell'opera. Il progetto è affidato a un gruppo di professionisti (ingegneri, architetti, impiantisti, geologi) che hanno il compito di prevedere la forma dell'opera e il modo tecnico per realizzarla, dopo aver considerato e analizzato le funzioni da soddisfare, le caratteristiche naturali del luogo, le risorse economiche. Una volta approvato il progetto si passa all'esecuzione che, a seconda delle caratteristiche tecniche previste dai progettisti, può avvenire totalmente sul luogo dove realizzare l'opera oppure può comprendere la produzione industriale di alcune parti con un successivo montaggio nel luogo prescelto, dove sono comunque sempre necessari lavori importanti, come per esempio lo scavo delle fondazioni. La fase della gestione dell'opera, di cui solitamente si occupano gli enti pubblici, interviene sin dal primo momento della programmazione e del progetto e continua nel controllo dell'esecuzione e del corretto uso dell'opera realizzata.
Contrariamente al passato, oggi si usano differenti tipi di materiali per costruire un'opera edilizia. Accanto ai tradizionali materiali naturali (pietra, marmo, legno) o artificiali (mattoni, vetro), sono sempre più usati componenti già pronti per essere assemblati in cantiere, come per esempio travi, pilastri e pannelli per solai. Questi, pur essendo realizzati con le materie prime tradizionali, hanno la caratteristica di essere prodotti da industrie specializzate e necessitano solo di un montaggio in cantiere. Il caso limite è rappresentato dalla prefabbricazione di cellule spaziali, veri e propri ambienti già pronti per essere abitati. Questa tendenza ha causato anche un cambiamento delle maestranze (gli operai) che si sono dovute adeguare ai nuovi materiali aggiornando le loro conoscenze.
L'uso di elementi e materiali prefabbricati permette attualmente di far funzionare il cantiere edile come una piccola industria. Specialmente nella realizzazione di grandi opere, tutte le fasi sono organizzate con razionalità, seguono tempi e modi prestabiliti e somigliano quindi alla tipica catena di montaggio industriale. Si usa in questi casi l'espressione edilizia industrializzata, quando cioè le imprese organizzano il processo edilizio basandolo sulla meccanizzazione e sulla programmazione, per realizzare le opere in minor tempo e con minor spesa.
Il settore più noto e sviluppato dell'edilizia è sicuramente quello relativo alle abitazioni, specialmente popolari ed economiche, quelle cioè che possano soddisfare il fabbisogno abitativo delle famiglie meno abbienti. A partire dalla fine dell'Ottocento si sono realizzati molti quartieri popolari nei sobborghi delle metropoli, caratterizzati sia da semplici case unifamiliari con giardino sia da grandi edifici intensivi. Il crescente fabbisogno abitativo del secondo dopoguerra ha causato, specialmente negli anni Settanta del 20° secolo, la realizzazione di veri e propri quartieri-dormitorio, nei quali gli edifici per abitazioni risultano essere molto spesso la ripetizione di moduli standardizzati, senza alcun legame con il luogo. Attualmente si cerca invece di progettare l'edilizia residenziale tenendo conto in primo luogo della qualità della vita, per esempio preferendo l'uso di abitazioni basse unifamiliari, isolate o aggregate a schiera.
Un particolare settore dell'edilizia riguarda le scuole. Nel secondo dopoguerra gli studi sull'edilizia scolastica si sono orientati su un tipo di edificio diverso dallo schema tipico ottocentesco, che era basato sul tradizionale corridoio centrale da cui si accedeva alle aule disposte in sequenza sui due lati. In special modo dagli anni Settanta si è preferito uno schema più aperto e flessibile, diverso e specializzato per ogni tipo di scuola: nelle elementari per esempio le aule dovrebbero essere in relazione con gli spazi comuni dell'edificio senza il tramite del corridoio, mentre nelle scuole medie alcune aule dovrebbero essere dedicate ad attività specifiche (informatica, artistica), da svolgersi anche con piccoli gruppi di alunni.