ecumenismo
Impegno volto a promuovere l'unità dei cristiani
Il termine ecumenismo indica l'impegno a favore di un'unione tra le diverse Chiese cristiane, sulla base di una comune professione di fede. Anche nei secoli passati le Chiese cercavano l'unità, ma la concepivano come un ritorno alla vera Chiesa da parte di coloro che avevano sostenuto tesi sbagliate. Oggi ogni comunità cristiana cerca di dialogare con le altre, senza pretendere di essere già una 'società perfetta'
La svolta del Novecento. Sino a un secolo fa, i vari gruppi cristiani si combattevano duramente tra loro: i protestanti chiamavano con disprezzo i cattolici "papisti" perché obbedivano al papa (cattolicesimo e protestantesimo) e i pontefici vietavano ai cattolici ogni forma di collaborazione con le società bibliche protestanti, che diffondevano le traduzioni della Bibbia in lingue moderne, giudicate pericolose per la fede. Nel corso del Novecento i protestanti hanno promosso il movimento ecumenico, che ha favorito il dialogo tra le diverse Chiese, e nel 1948 hanno fondato il Consiglio mondiale delle Chiese, con sede a Ginevra. La Chiesa cattolica ha istituito la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, che si tiene ogni anno dal 18 al 25 gennaio: con questa preghiera i credenti chiedono a Dio il raggiungimento dell'unità "che Dio vorrà con i mezzi che vorrà, e nel modo che egli vorrà". Papa Giovanni XXIII ha istituito il Segretariato per l'unione dei cristiani e ha invitato come osservatori al Concilio Vaticano II anche esponenti delle altre Chiese.
Il decreto sull'ecumenismo approvato dal Concilio afferma che la Chiesa voluta da Cristo si realizza in modo più completo nella Chiesa cattolica, ma aggiunge che Dio può servirsi anche delle altre Chiese per operare la salvezza: ogni Chiesa appare, infatti, limitata, in quanto formata da uomini peccatori, rispetto alla Chiesa futura che solo Cristo potrà costruire, per cui gli altri non vengono più considerati eretici o scismatici, ma 'fratelli separati'.
Momenti di preghiera. Negli anni successivi sono stati istituiti momenti di preghiera comune, come la Giornata di Assisi (27 ottobre 1986), promossa da Giovanni Paolo II e aperta anche a esponenti di religioni non cristiane; e altre iniziative comuni per promuovere la pace, l'aiuto ai più poveri, il rispetto del creato. Cattolici e protestanti hanno tradotto insieme la Bibbia nelle lingue moderne (realizzando la cosiddetta traduzione interconfessionale in lingua corrente).
Nel 1999 è stato trovato un accordo anche sulla dottrina della giustificazione, che cerca di spiegare in quale modo la grazia di Dio dona la salvezza all'uomo. I credenti delle diverse Chiese cercano di stabilire forme di 'comunione' reciproca, per diventare un'unica grande comunità unita nell'amore di Cristo e nella fede comune, ma rispettosa di alcune diversità, senza la pretesa di imporre riti uniformi.
Le differenze riguardo a certe verità di fede non consentono però ancora di celebrare insieme l'eucaristia, ossia il massimo segno di unità tra cristiani. Negli incontri periodici tra gli esponenti delle diverse Chiese sono state affrontate numerose questioni: la possibilità di concepire la funzione del papa nella Chiesa universale in modo meno autoritario rispetto al passato; in che modo Gesù è presente nel sacramento dell'eucaristia; se si tratta di una presenza reale, come affermano la Chiesa cattolica e quelle ortodosse, o solo simbolica; quale può essere la funzione del sacerdote e dei sacramenti nella Chiesa del futuro.
Per i protestanti la Chiesa è innzitutto la comunità che ascolta la parola di Dio trasmessa per mezzo della Bibbia, senza una netta distinzione tra chi predica e chi ascolta, mentre per cattolici e ortodossi la Chiesa, guidata dai vescovi, si esprime soprattutto nell'assemblea che celebra l'eucaristia. Inoltre i cattolici considerano necessario un più stretto legame tra le Chiese di tutto il mondo, sotto la guida del papa.
Come si deve annunciare il messaggio cristiano nel mondo? Oggi le Chiese cercano soprattutto di testimoniare una vita povera, non violenta, rispettosa degli altri e fondata sulla fede nella Resurrezione, mentre le sette che non aderiscono al movimento ecumenico promuovono una propaganda continua e insistente (detta proselitismo) per aumentare il numero dei propri membri.