ECLOGITI
. Il nome di eclogite (dal gr. ἐκλογός "scelto") fu dato da Hau̇y a queste rocce per la curiosa scelta di minerali che ne rappresenta la composizione fondamentale. Esse sono infatti tipicamente costituite da un pirosseno verde smeraldo, la onfacite, e da granato rosso. A questi componenti essenziali ordinariamente si associa anche un anfibolo, pure verde chiaro, di tipo smaragditico, e un certo numero di componenti accessorî, tra i quali il quarzo, la zoisite, l'epidoto, la muscovite, il rutilo, la cianite, la titanite, la clorite, la apatite, solfuri di ferro, ecc. Le eclogiti più tipiche, di questa composizione, sono di solito associate con graduali passaggi ai banchi di anfiboliti granatifere normali con orneblenda. Nelle Alpi occidentali si trovano molto frequentemente anche lenti e banchi, di solito di limitata potenza, di eclogiti ricche di soda in cui il pirosseno è invece di tipo giadeitico e l'anfibolo azzurro glaucofmitico.
Sia le une sia le altre si ascrivono alla serie delle rocce metamorfiche, ma la loro tessitura è compattissima e solo di rado accennano a una struttura parallela analoga a quella degli scisti cristallini tipici. La loro appartenenza alla serie degli ortoscisti sembra indubitata, sia per le analogie di composizione chimica con le rocce eruttive della serie gabbrica, sia perché ne fu trovata qualche massa in giacitura certo filoniana (eclogite filoniana di Voltaggio).
Qualche autore, come l'Eskola per certe eclogiti della Norvegia, ammette anche che queste rocce derivino da una solidificazione diretta di magmi gabbroidi intrusi profondamente in piccole masse e cristallizzati a pressione elevatissima e costante. Il peso specifico delle eclogiti assai elevato, che raggiunge e supera il 3,4-3,5, mentre quello medio dei gabbri è intorno a 3, sarebbe d'accordo in ogni modo con un'altissima pressione idrostatica d'ambiente. Oltre che per l'alto peso specifico e l'enorme compattezza, queste rocce sono singolari per l'eleganza dell'aspetto, essendo formate di solito da minerali ben distinguibili di vivaci e svariati colori, tra cui predominano il rosso, il verde smeraldo e l'azzurro. Si comprende che siano state qualche volta usate come materiali ornamentali. La grande tenacità, oltre al peso, ha fatto sì che le popolazioni preistoriche dell'età della pietra levigata l'abbiano spesso scelta, insieme con le giadeiti e le nefriti, per foggiarne elegantissime asce.