Eaco
Figlio di Giove e della ninfa Egina, fu il mitico re dell'isola Enopia, cui mutò il nome in Egina per onorare la madre. Ebbe come figli Telamone, Peleo e Foco, dai primi due dei quali nacquero Aiace e Achille. Il personaggio è citato da D. quale illustre esempio di uomo anziano in cui si trovarono riunite le quattro virtù proprie di una nobile vecchiaia: saggezza, giustizia, generosità, affabilità. In Cv IV XXVII 17-20 è parafrasata nelle linee essenziali e interpretata alla luce di tale principio la leggenda diffusamente narrata da Ovidio (Met. VII 472-671), relativa all'incontro di E. con l'ateniese Cefalo, venuto a chiedergli aiuto nella guerra sostenuta da Atene contro Creta.
Nell'interpretazione dantesca del passo ovidiano, E. risulta essersi dimostrato saggio per aver chiesto aiuto agli dei quando il suo popolo era stato sterminato da una pestilenza; giusto per aver diviso tra la nuova popolazione, ricostituita in numero e forza maggiori di prima, le sue terre rimaste deserte di abitanti; generoso nell'aver accordato senza esitazioni il suo appoggio a Cefalo; affabile nell'aver intrattenuto l'ospite ateniese con il racconto delle vicende del popolo egineta (v. EGINA). Alla fine D. rileva come Ovidio sottolinei l'importanza del personaggio ricordando di quali eroi era stato progenitore.