Generale serbo (Ivanjica 1893 - Belgrado 1946). Partecipò alle guerre balcaniche e alla prima guerra mondiale. Allo scoppio della seconda guerra mondiale era colonnello. Dopo il crollo iugoslavo raccolse intorno a sé, sulle montagne della Bosnia, delle formazioni di cetnici, con le quali iniziò da una parte la resistenza ai Tedeschi e dall'altra, dopo il luglio 1941, la lotta contro i partigiani di Tito. Monarchico, sostenitore della supremazia serba, M. fu nominato dal governo in esilio comandante dell'"esercito iugoslavo in patria" e ministro della Guerra. Abbandonata quasi completamente la resistenza contro gli invasori italo-tedeschi, M. concentrò i suoi sforzi contro Tito, agendo talvolta anche d'intesa con gli occupanti, pur di preparare il ritorno alla Iugoslavia prebellica dei Karađorević. Abbandonato dopo la Conferenza di Teheran dagli occidentali, continuò la resistenza anche dopo la vittoria di Tito, sinché, catturato nel marzo 1946, fu processato come collaborazionista e criminale di guerra e fucilato.