MORENI, Domenico
MORENI, Domenico. – Nacque a Firenze, nel popolo del Castello di S. Giovanni Battista, il 12 agosto 1763 da Alessandro Tognozzi e da Maria Diamante Mariani, sua seconda moglie. Fu battezzato lo stesso giorno con i nomi di Domenico Stefano Luigi. Nello stesso anno il padre aggiunse al proprio il cognome Moreni, che era quello della sua prima moglie, morta l’11 febbraio 1746. Domenico l’adottò, abbandonando il cognome paterno. Dal matrimonio nacquero altri figli, dei quali sopravvisse a Moreni il solo Giuliano.
Alessandro Tognozzi era originario di Castelvecchio nella Val di Nievole, in diocesi di Lucca. Nel paese natale aveva continuato l’attività di fonderia iniziata dal suo primo suocero nel 1708, prima di trasferirla a Firenze nel 1736, nella Fortezza da Basso, e poi, a seguito di un rovinoso incendio nel 1766, in via Valfonda. In questo quadro si spiega l’adozione tardiva del secondo cognome, presumibilmente dovuta a interessi economici e alla riconoscenza verso il vecchio suocero. Oltre alla fonderia la famiglia aveva beni a Trespiano e in altre località del contado, come dimostrano numerosi documenti conservati nell’Archivio storico del Comune di Firenze.
Dal 1776 al 1786 Moreni studiò nel seminario di S. Martino a Lucca, probabilmente per il legame della parrocchia d’origine della famiglia con la diocesi lucchese. Non è noto quando entrò in religione, ma la sua presenza a Firenze è documenta il 18 marzo 1788, quando concorse senza successo a un canonicato della cattedrale. Nell’occasione strinse rapporti con l’erudito Domenico Maria Manni, insegnante nel seminario arcivescovile, al quale si legò, aiutandolo nella redazione delle sue opere (in particolare le Osservazioni storiche sopra i sigilli antichi de’ secoli bassi, Firenze 1739-86), al punto che Manni gli lasciò gran parte della sua biblioteca personale. I rapporti con Manni sono documentati anche dal manoscritto delle Correzioni ed aggiunte alla storia dei vescovi di Firenze fatte dal Manni nel suo Cerracchini [cioè la Cronologia sacra dei vescovi di Firenze di Luigi Giuseppe Cerracchini (Firenze 1716)] e dall’Ab. D. M. dalle carte dell’Archivio diplomatico di Firenze (Archivio di Stato Firenze, Acquisti e doni, 143, ins. 1).
Già nel 1789 Moreni era in amicizia con Angelo Maria Bandini e risultano rapporti con il veronese monsignor Giovan Jacopo Dionigi e con il bibliotecario dell’eremo di Camaldoli Adelelmo Sestini. In questo periodo iniziò a collaborare alle Novelle letterarie di Firenze con articoli di argomento bibliografico e di storia della tipografia, cui seguì la sua prima monografia: Notizie istoriche dei contorni di Firenze (I - VI, Firenze 1791-95). Fin dai primi anni di attività si dedicò alla raccolta di documenti e testi relativi alla storia e alla letteratura fiorentina, come dimostrano le sue richieste di consultazione di libri conservate (Firenze, Arch. dell’Opera di S. Maria del Fiore, II.1.37, f. 19, cc. 178-183, relativo alla consultazione e copia del codice Mores et consuetudines Canonicae Florentinae; in Biblioteca Medicea Laurenziana, Archivio storico, Negozi, 1786-93, cc. 394, 407 per la richiesta di copiare il codice Laurenziano Pluteo 52.11).
Nominato nel 1793 dal granduca Ferdinando III canonico della basilica di S. Lorenzo, si dedicò all’edizione delle Memorie istoriche dell’Ambrosiana R. Basilica di S. Lorenzo, preparate dal canonico Pier Nolasco Cianfogni, che apparvero a stampa per sua cura editoriale nel 1804 e, con i successivi ampliamenti, nel 1816-17, ma erano già note a Bandini durante la stesura del Dei principi e progressi della R. Biblioteca Laurenziana (Biblioteca Medicea Laurenziana, Acquisti e doni, 142, anteriore al 1803).
L’impresa propose Moreni nel mondo culturale fiorentino come erede di una tradizione erudita, tutta tesa a sottolineare l’importanza della civiltà fiorentina e il contributo del capitolo di S. Lorenzo al periodo aureo della civiltà fiorentina, quello rinascimentale. Nel suo pensiero fu anche essenziale la volontà di riallacciarsi all’opera di Ludovico Antonio Muratori e Girolamo Tiraboschi, la cui influenza subì anche attraverso il contatto con il vicebibliotecario estense Carlo Ciocchi. Ampie e documentate sono le sue relazioni con altri eruditi e studiosi contemporanei. L’associazione all’Accademia Colombaria il 4 luglio 1789, con il nome di Pigolante, e all’Accademia della Crusca il 30 giugno 1819 attesta la presenza nelle istituzioni culturali più prestigiose del Granducato. I rapporti costanti con Lucca sono testimoniati dall’ampio carteggio (per complessive 125 lettere dal 1794 al 1827) con l’erudito Cesare Lucchesini, al quale Moreni chiedeva copia di manoscritti riguardanti la storia fiorentina, e con Giacomo Serdini. Dal carteggio con Lucchesini si ricavano altresì notizie sui viaggi compiuti da Moreni e sugli incontri a Firenze con Leopoldo Cicognara (1812) a Milano con il marchese Gian Giacomo Trivulzio (1821), e la sua stima per Gian Pietro Vieusseux (1825). Dalle lettere indirizzate a Bandini risultano i rapporti con Marco Lastri e Andrea Zucchini; il carteggio con Giuseppe Bencivenni Pelli iniziò nel 1794 e continuò fino al 1805: Bencivenni Pelli ricorda Moreni nelle sue Effemeridi (Firenze, Biblioteca nazionale, Nuove Accessioni, 1050, XXI, II.C.716). Una lettera di Domenico Poggiali ora conservata a Forlì (cfr. Servolini, 1956, pp. 60 s.) dimostra i rapporti con il bibliografo e collezionista livornese, il quale inviò a Moreni il testo della anonima Vita del Brunellesco, ora Firenze, Biblioteca nazionale, II.II.355, data alle stampe da Moreni a Firenze nel 1812, insieme con la biografia di Filippo Brunelleschi di Filippo Baldinucci, senza menzionare l’opera prestata durante la preparazione da Poggiali.
Di particolare valore è la Bibliografia storico-ragionata della Toscana (Firenze 1805). Già il 26 luglio 1803 Moreni aveva inviato a Bencivenni Pelli una circolare stesa «per risvegliare, se gli sarà possibile e per stimolare, i Toscani a somministrare le notizie di codici e manoscritti relative all’intento dello scrivente» (Archivio di Stato, Pelli, 63, 6367), pregandolo di leggere e correggerne il testo, e il 26 settembre 1804 inviò il principio dell’opera, attendendo correzioni e suggerimenti per terminarne la prima parte. La Bibliografia ancora oggi rappresenta un valido aiuto ai ricercatori, così come pure gli Annali della tipografia fiorentina di Lorenzo Torrentino, Firenze 1811 (in edizione «rifatta e aumentata», ibid. 1819), dedicati al prefetto della Biblioteca Marciana Jacopo Morelli. Ricerche e ampliamenti degli Annali sono conservati manoscritti nei fondi della Biblioteca Moreniana (Mss. Moreniani, 206), dove sono conservati pure gli Annali tipografici dei Marescotti (Mss. Moreniani, 213, con l’elenco delle edizioni dal 1572 al 1613) e dei Sermartelli (ibid., 214, con 174 schede dal 1554 al 1637), il Palladio, ossia istoria degli scrittori fiorentini (ibid., 207, 207 bis), la copia a stampa interfoliata della Bibliografia storico-ragionata (ibid., 206, 1-4), dove sono aggiunte 971 opere.
L’attività di storico della Chiesa fiorentina, di studioso della tipografia ed editore di testi cinque-secenteschi proseguì ininterrotta fino ai primi anni Trenta; nel testamento rogato dal notaio Lorenzo di Demetrio Gargiolli il 25 aprile 1833 Moreni risulta in letto e impossibilitato a scrivere. Morì a Firenze nella sua casa di via Valfonda n. 4494, il 13 marzo 1835. Come richiesto nel testamento, fu sepolto nel porticato della chiesa di S. Maria a Quinto Fiorentino; la lapide, dettata dal bibliotecario della Riccardiana Gaetano Bencini, è oggi conservata nella cappella della villa di famiglia a Quinto.
Dalle disposizioni testamentarie non si ricava alcuna notizia sulla sua raccolta libraria, manoscritta e a stampa; soltanto che di tutti i beni furono istituiti eredi universali il fratello Giuliano e i nipoti dello stesso e dei fratelli a lui premorti. La biblioteca, formata soprattutto dai manoscritti Manni e ampliata, oltre che dai manoscritti Moreni, anche dagli acquisti effettuati alla vendita della biblioteca Guadagni, dai volumi del preposto Anton Francesco Gori, di Giovanni di Poggio Baldovinetti, Giuseppe Sarchiani, Sebastiano Ciampi, Michele Colombo, Pompeo Litta, fu salvata dai rigattieri Giovannini e messa in vendita da Marco Ciatti, impiegato della Riccardiana. Per il suo interessamento, la raccolta, nonostante non poche dispersioni, rimase unita e nel 1839 fu acquistata di tasca propria da Pietro Bigazzi, segretario dell’Accademia della Crusca e poi vicebibliotecario dell’Accademia dei Georgofili. La Deputazione provinciale di Firenze ne deliberò l’acquisto il 12 settembre 1868 e l’apertura definitiva il 13 settembre 1870. La Biblioteca fu inizialmente depositata in palazzo Galli Tassi in borgo degli Albizi e dal 1942 nella attuale sede dell’Amministrazione provinciale in palazzo Medici Riccardi. Era formata, secondo la sommaria descrizione fattane da Carlo Milanesi da «quasi tutti i libri che Moreni ha registrato nella sua Bibliografia storico- ragionata della Toscana, di tutte le edizioni del Torrentino […] di una preziosa raccolta di 150 volumi di Miscellanee, in ognuno dei quali possono contarsi da 15 in 20 opuscoli […] rarissimi i più e di molte curiosità, cominciando dai primi tempi della stampa» (Milanesi, 1843, p. 86). Già nel periodo in cui essa appartenne a Bigazzi non mancarono le vendite (300 volumi a stampa che formavano una collezione relativa a vite di santi, atti di canonizzazione, sinodi, furono venduti al British Museum) e grande fu anche la dispersione di opere dello stesso Moreni offerte in vendita da Bigazzi a esempio all’Accademia della Crusca. In base ai riscontri offerti dal catalogo dei manoscritti conservati, che sono oggi 396, 95 di essi risultano di provenienza Manni e 37 Moreni.
La bibliografia di Moreni, composta da 73 voci, più 10 di opere rimaste manoscritte, figura nella Vita Dantis Aligherii di Giovan Mario Filelfo da lui curata (Firenze 1828; riedito in C. Milanesi, Opere pubblicate dal Moreni, suoi libri a stampa e manoscritti, in Archivio storico italiano, App. V, dicembre 1843, pp. 85- 94), poi ampliata nel ms. Moreniano 215 con ulteriori sette titoli fino al 1831. I carteggi sono conservati a Bassano del Grappa, Biblioteca civica, Epistolario Remondini, 4236-4254 (19 lettere, 1802-31); Carteggi, 1345-1346 (due lettere a Bartolomeo Gamba); Carteggi, Epistolario Gamba, 1077 (Francesco Cancellieri a Moreni, Roma 1822); 1175 (Giovanni Mariti a Moreni, Firenze 1806); 1329 (Giacomo Serdini a Moreni, Lucca 1802); 1356 (Cesare Lucchesini a Moreni, Lucca 1822); 2230 (Giovanni Battista Piacenza a Moreni, Torino 1817); 2231 (Pietro Zani a Moreni, Parma 1795); Arch. di Stato di Firenze, Carte Pelli, Lettere, nn. 6319, 6346, 6362, 6367, 6385, 6396, 6837, 6859, 6861, 6883, 6892, 6894 (1795-1804 e s.d.); Firenze, Arch. del Capitolo della cattedrale, Scritture varie, H.155 (una lettera al Capitolo, 1814); Accademia della Crusca, Lettere originali, 1819-23, XI.II, 101-200. c. 118; Biblioteca Marucelliana, Carteggio Bandini, B.III.30, XLV (quattro lettere del 1789 e s.d.); Biblioteca Moreniana, Acquisti diversi, 251, 12 (Moreni a Bartolomeo Gamba, 1825); Mss., 215 (lettere di diversi a Moreni, tra cui due di William Roscoe); una lettera a Giovanni Ricasoli (1826); Biblioteca nazionale, Gonnelli, 27, 57- 60 (lettere a Sebastiano Ciampi); Gonnelli, 26, 126-215 (Jacopo Morelli a Moreni); Livorno, Biblioteca Labronica, cass. 81, inss. 2481 s. (una lettera a Leopoldo Cicognara, 1813; una lettera a Sebastiano Lotti, 1825); Lucca, Biblioteca statale, Mss., 1366, vol. VII (125 lettere a Cesare Lucchesini 1794-1827); Modena, Biblioteca Estense, Autografoteca Campori, (una lettera a Carlo Ciocchi, 1794); Perugia, Biblioteca Augusta, Carte Vermiglioli, 1521, 1523; Venezia, Biblioteca nazionale Marciana, Archivio Morelliano, 112 (= 12618) (frammento di lettera); 113, (= 12619), cc. 301-329 (16 lettere, 1807-19); Volterra, Biblioteca Guarnacci, 162(f. 8643) (una lettera ad Antonio Ormanni, 1807); Forlì, Biblioteca comunale, Fondo Piancastelli, (una lettera di Domenico Poggiali a Moreni, 1800, cfr. L. Servolini, Un livornese grande bibliofilo, bibliografo ed erudito: Gaetano Poggiali (1753-1814), in Rivista di Livorno, IV [1954], pp. 60 s.); Siena, Biblioteca comunale, Autografi Porri, 14,17 (due lettere di Carlo Ciocchi a Moreni, 1794-95).
Fonti e Bibl.: Firenze, Arch. dell’Opera di S. Maria del Fiore, Registri battesimali, 104, p. 22; Arch. di Stato di Firenze, Notarile postunitario, Protocolli, 703, cc. 51-52 (testamento); Firenze, Arch. storico comunale, CA 125, 12, c. 97r; Ibid., Biblioteca Moreniana, 217, Fonderia Moreni (1733-46); Ibid., Famiglia Moreni, Libro di ricordi, ms.; F. Becchi, Elogio di D. M., in E. De Tipaldo, Biografia degli italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti del secolo XVIII, IV, Venezia 1837, pp. 208-224; G. Biagi, In Val di Nievole. Guida illustrata, Firenze 1901, p. 223; B. Maracchi Biagiarelli, Ricordo di D. M. nel secondo centenario della sua nascita, in Almanacco dei bibliotecari italiani, XII (1963), pp. 91-95; M.A. Morelli Timpanaro, Alcune note su Giuseppe Piacenza, Angelo Maria Bandini, D. M., Gaetano Poggiali, in Critica storica, XIV (1977), pp. 471-520; M. Martelli, Fiorentinità di D. M., in D. Moreni, Annali della tipografia fiorentina di di Lorenzo Torrentino impressore granducale, Firenze 1989 (ed. anast. dell’ed. 1819); L. Ariotti, Lettere inedite di D.M. a Giuseppe Vernazza, in Studi piemontesi, XXI (1992), pp. 479-484; L. Fabbri, Dal cantiere alle carte: l’opera di S. Maria del Fiore e il suo archivio, in Ricerche storiche, XXVII (1997), pp. 118 n. 27; L. Pagliai, D. M. e i canonici del Quattrocento, in Il capitolo di S. Lorenzo nel Quattrocento, Convegno di studi... 2003, a cura di P. Viti, Firenze 2006, pp. 305-318. Sulla biblioteca in particolare: Firenze, Archivio della Deputazione toscana di storia patria, Lettere all’Archivio storico italiano, I, 292 (lettera di Pietro Bigazzi a Filippo Luigi Polidori, 3 agosto 1841); Firenze, Biblioteca nazionale, Carte Vannucci, II, 69; Ibid., Biblioteca Moreniana, Palagi, 404, ins. 6, 5: Relazioni e proposte del segretario generale della Deputazione provinciale… nella sua adunanza del 27 agosto 1870, Firenze 1870; Catalogo di una scelta collezione di libri che trovansi vendibili in dettaglio presso Luigi Molini libraio in Firenze, Firenze 1853, ad nomen; Catalogo delle opere proprie e d’altri pubblicate dal can. D. M. che si trovano oggi in proprietà di Pietro Bigazzi, Firenze 1855; A. Linaker, Notizie storiche sulla Biblioteca Moreniana, Firenze 1903; M.J. Menicucci, La Biblioteca Moreniana, in Id., Itinerari moreniani in Toscana, Firenze 1980, pp. 11-27; I manoscritti della Biblioteca Moreniana di Firenze. Mss. Moreni, ff. I-XVI, a cura di C. Nardini, Firenze 1903-12; f. XVII, Indici, Roma 1944; V. Fraticelli, Biblioteche Riccardiana e Moreniana in palazzo Medici Riccardi, Fiesole 1998.