CAVALCA, Domenico
Nato a Vico Pisano circa il 1270, appartenne all'ordine di S. Domenico. Dedicò la sua attività e il suo apostolato specialmente all'elevazione morale delle donne. Nel 1342 sorse per sua cura (e le prime religiose furono meretrici da lui convertite) il monastero di S. Marta in Pisa. Sul finire dell'anno stesso fra Domenico chiudeva la sua vita esemplare. Nella sua opera letteraria (che si può approssimativamente collocare tra il 1320 e il 1342), altro non fece, desumendo qualcosa dalla sua esperienza, moltissimo dagli scrittori, che diffondere sentenze ed esempî morali, con semplice ingenuità e fresca lingua toscana. La produzione del C. è imponente. Delle opere in prosa che vanno sotto il suo nome, alcune sono originali o, almeno, compilazioni (Disciplina degli spirituali; Trattato delle trenta stoltizie; Trattato della mondizia del cuore...); altre volgarizzamenti (Pungilingua..., che è una traduzione della Somma dei vizî di fra Guglielmo; Dialogo di S. Gregorio; Vite dei Santi Padri...). In alcuni trattati sono intercalate poesie (sonetti, serventesi e laudi) di scarso valore. Il C. non fu un moralista teorico né un asceta; mirò in tutta la sua opera all'utilità pratica, al miglioramento dei costumi d'ogni ordine di persone. Lo stile, esaltato dagli adoratori dell'aureo Trecento (il Giordani lo stimò "padre della prosa italiana, primo, migliore, ottimo prosatore della nostra lingua"), brilla per la nativa semplicità.
Parecchi scritti importanti (come lo Specchio di croce, la Disciplina degli spirituali, il trattato delle Trenta stoltizie) da una critica un po' facilona gli furono tolti per assegnarli all'agostiniano Simone Fidati da Cascia o a fra Giovanni da Salerno suo amico e discepolo, ma con poca fortuna (v. G. Volpi, La questione del Cavalca, in Arch. Stor. Ital., XXXVI, 1905, p. 302). E d'altro lato molte scritture, fra cui la Bibbia volgare (1ª ediz. Venezia, 1471), gli furono attribuite senza alcun fondamento (v. De Benedetti, in Riv. crit. d. letterat. ital., IV, 1887, p. 10).
Bibl.: C. Naselli, Domenico Cavalca, Città di Castello 1925.