BARTOLINI, Domenico
Nato a Roma il 26 agosto 1880. Dopo di aver ricoperto varî uffici nella pubblica amministrazione ed essere stato, dal 1920 al 1922, intendente generale del Banco di Roma, fu chiamato (gennaio 1923) a costituire e dirigere il Provveditorato generale dello stato (v. XXVIII, p. 454 e App. I, p. 954). Alla sua iniziativa si debbono la costituzione della Libreria dello stato, l'Archivio delle pubblicazioni dello stato, le serie delle grandi pubblicazioni di arte e di cultura e la costituzione dell'Istituto poligrafico dello stato, la cui attività è stata da lui indirizzata e diretta dal 1929 al 1943, con grande vantaggio per il pubblico interesse. Dal luglio 1933 è direttore generale dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Ha fatto parte di consigli di amministrazione di varî istituti finanziarî, nonché del Comitato per la mobilitazione civile e del Comitato giurisdizionale per le liquidazioni dei danni di guerra. Dal 1939 membro del Senato del regno, ne fu dichiarato decaduto con ordinanza di una straordinaria corte di giustizia; ordinanza che è stata, tuttavia, su suo ricorso, annullata dalla Corte di cassazione con sentenza del 7 luglio 1948. Il 26 luglio 1943, alla caduta del governo Mussolini, fu chiamato a far parte del primo ministero Badoglio, assumendo la carica di ministro per le Finanze. In tale qualità fece al Consiglio dei ministri del 5 agosto 1943 un'esposizione finanziaria, resa poi pubblica, con la quale si tornava, dopo parecchi anni di silenzio, a far conoscere la vera situazione della finanza italiana. Cessò, formalmente, dalla carica l'11 febbraio 1944, ma, dopo l'8 settembre 1943, in seguito al trasferimento del maresciallo Badoglio a Brindisi, si trovò nell'impossibilità di esercitare le funzioni di ministro.