divismo e nuovo divismo
– A differenza degli stilemi che hanno caratterizzato dagli albori del 20° sec. fino all’inizio degli anni Ottanta del Novecento quel fenomeno sociale di sacralizzazione dell’immagine di attrici e attori cinematografici – esteso poi anche ai protagonisti più amati di altri ambiti – che risponde al nome di d., dagli ultimi anni del secolo questo assume una nuova fisionomia quando la star inizia a porsi, indipendentemente dal contesto industriale che l’ha prodotta e promossa, come un brand, un marchio commerciale dotato di autonomo potere economico ma immateriale perché legato all’immagine di una star del cinema, della musica, della televisione, dello sport o della moda e alle sue prestazioni. Infatti l’immaginario e le emozioni scaturiti dalle performance di un divo – siano interpretazioni di personaggi di finzione, esecuzioni musicali, gare sportive, campagne pubblicitarie o apparizioni televisive – possono produrre affetti e proiezioni e scatenare meccanismi di identificazione e tentativi di emulazione. Mentre tramontano gli ultimi grandi divi classici (Paul Newman muore nel 2008, nel 2011 Elizabeth Taylor), i progetti di film a largo budget vengono varati solo quando una star si impegna formalmente a interpretarli, produrli o promuoverli (è il caso del doppiaggio dei film di animazione). Lo star power viene quantificato, monetizzato e si fonde con l’industria trasversale della celebrità, ormai estesa dall’ambito tradizionale ai new media. Gli indicatori in base ai quali vengono stilate le classifiche delle celebrità sono infatti calcolati in base al denaro posseduto dalla star e alla sua presenza in televisione, in radio, sulla stampa, sul web e sui social network. I nuovi divi della scena mediatica planetaria, reclutati dalle multinazionali del lusso e della moda per le loro campagne pubblicitarie, comunicano per la prima volta direttamente ai fan i loro spostamenti, i loro sentimenti e i loro eventi privati. Inevitabile che a partire dai primi anni del nuovo secolo siano proprio i social network a promuovere a icone della contemporaneità un ristretto gruppo di superstar cinematografiche e televisive affermatesi negli anni Novanta del Novecento (Tom Cruise, Angiolina Jolie, Brad Pitt, Leonardo DiCaprio, Johnny Depp, Will Smith, Julia Roberts, George Clooney, Jennifer Aniston, Sarah Jessica Parker) insieme a nuovi volti di Hollywood (da Scarlett Johansson a Robert Pattinson e Kristen Stewart) e soprattutto a originali artiste della scena musicale come Lady Gaga, Rihanna e Jennifer Lopez con le loro esorbitanti collezioni di followers.