DITA (lat. digiti; fr. doigts; sp. dedos; ted. Finger; ingl. fingers)
Segmenti terminali della mano (v.) e del piede (v.), le dita ne prolungano rispettivamente il metacarpo e il metatarso. In numero di cinque nella mano e nel piede dell'uomo, vengono in quella designati coi nomi di pollice, indice, medio, anulare, mignolo. Risultano (tranne il primo) di tre ossa: falange, falangina, falangetta, capaci d'ampia articolarità flessoestensoria nei nodi interfalangei, mentre soltanto la falange gode sul relativo metacarpo anche di movimenti d'abduzione e d'adduzione. Hanno caratteristiche morfologiche differenti nella mano e nel piede in rapporto con la differente funzione (prensile, deambulatoria).
Per viziosa conformazione congenita le dita possono mancare (ectrodattilia), o essere prive di qualche falange (ectrofalangia): può invece aumentare il numero dei loro segmenti (iperfalangia) o aumentare il numero delle dita (polidattilia). Le dita possono essere saldate (sindattilia) oppure raggiungere uno sviluppo gigantesco (macrodattilia) o limitarsi in di mensioni ridotte (microdattilia); oppure possono risultare più corte del normale (brachidattilia), o più lunghe (dolicodattilia); possono presentarsi oblique (clinodattilia) o incurvate (camptodattilia). Solchi congeniti del metacarpo o del metatarso possono conferire all'estremità una forma che ricorda quella delle chele del gambero; nel quale caso consegue una viziosa morfologia di tutte le dita o almeno di quelle contigue al solco. Fra le deformità acquisite delle dita del piede va particolarmente ricordato il dito a martello. Le dita, specialmente della mano, sono soggette nella prima infanzia a localizzazioni tubercolari falangee (di solito osteomielitiche), note fino dalle antiche età sotto il nome di spina ventosa: questa spesso provoca ascessi freddi che si fistolizzano. Assai meno frequenti sono invece le osteodattilopatie luetiche, e nello scheletro delle dita è relativamente rara la comparsa di tumori (condromi, sarcomi). Spesso le dita sono soggette a flogosi acute delle parti molli (paterecci), particolarmente importanti nella loro sede nelle guaine (patereccio tendineo) per le gravi minorazioni che provocano, ma più minacciose se colpiscono le falangi (patereccio osseo). Le piccole articolazioni delle dita vanno soggette a sinoviti acute (reumatiche, gonococciche ecc.) e offrono particolare predisposizione alle localizzazioni gottose (chiragra, podagra) e alle osteo-artrosi deformanti. Se per la loro mobilità le dita riescono spesso a sfuggire alle azioni traumatizzanti, per la loro funzione sono particolamiente esposte alle cause violente occasionali e in speciale maniera nei lavoratori della mano; perciò con relativa frequenza nelle dita, per cause dirette o indirette possono aversi fratture, che raramente non consolidano, ma spesso guariscono con scomposizione dei frammenti e conseguenti deformità anatomiche e funzionali.
Le lussazioni sono nelle dita meno frequenti delle fratture; fra tutte le dita vi va più soggetto il pollice.