D. omerica Nella lingua dei poemi omerici, accanto alle antiche forme non contratte (tipo ὁράεσϑαι) e a quelle recenziori contratte (tipo ὁρᾶσϑαι), se ne presentano altre in cui appare la vocale della forma contratta, divisa però in due sillabe distinte: ὁράασϑαι. Secondo una teoria, tali forme sarebbero lo stadio intermedio fra quelle non contratte e quelle contratte; secondo un’altra, sarebbero state introdotte dai recitatori per restituire il metro, compromesso dalla contrazione.
Distensione brusca di tessuto muscolare o tendineo con eventuale lacerazione di fibre o lacinie che lo costituiscono.
Stato di dissipazione della mente, che subisce la successione spontanea delle immagini. La d., diversa dalla disattenzione, può essere determinata da stanchezza o da esaurimento.