distonia
Alterazione del tono muscolare o dell’equilibrio nervoso in generale.
D. muscolare: alterazione persistente della postura, dovuta a esagerazione del tono dei muscoli, presente nelle malattie del sistema nervoso extrapiramidale nelle quali è rotto l’equilibrio, necessario ai fini della corretta esecuzione di un movimento volontario, fra la contrazione dei muscoli in azione (agonisti) e la decontrazione degli antagonisti. La d. viene collegata a un’alterazione del corpo striato, analogamente alla corea e all’atetosi, anzi a quest’ultima è strettamente correlata, potendosi considerare la posizione finale di un movimento atetosico, con persistenza e fissità dell’alterazione posturale e interessamento sproporzionale dei muscoli del tronco, dei cingoli scapolare e pelvico. La distribuzione della d. è asimmetrica e può interessare ogni parte del corpo, dando luogo ad atteggiamenti assai diversi, spesso grotteschi, specie nella malattia di Wilson (degenerazione epatolenticolare), nell’emiplegia infantile, nel parkinsonismo postencefalitico e, soprattutto, nella malattia di Oppenheim (detta anche d. generalizzata), in cui può raggiungere gradi estremi. Nel tempo le contrazioni muscolari distoniche provocano viziature scheletriche fino a deformità invalidante. Altre cause di d. muscolare sono: sclerosi multipla, danni ipossici cerebrali, ittero nucleare (accumulo di bilirubina nei nuclei della base), malattie neurodegenerative ereditarie. Frequente la d. muscolare iatrogena da assunzione di farmaci neurolettici e di farmaci antiparkinsoniani in eccesso: caratteristica in questo caso è l’estensione forzata del collo e la rotazione in estensione delle braccia.
D. neurovegetativa: mancanza di un normale equilibrio del tono delle due sezioni del sistema nervoso neurovegetativo (simpatico e parasimpatico); spesso è espressione di uno stato ansioso. Le manifestazioni cliniche sono le più varie: disturbi viscerali e del sonno, sudorazione, instabilità emotiva, aritmie cardiache, variazioni della presione arteriosa, ecc. Quando la d. neurovegetativa è associata a disordini ormonali (in primo luogo l’ipertiroidismo), la cura mira al ripristino dell’equilibrio endocrino.