distanziometrico
distanziomètrico [agg. (pl.m. -ci) Der. di distanziometro] [MTR] [OTT] Cannocchiale d., o diastimometrico: cannocchiale atto alla misurazione indiretta della distanza di punti del terreno, di cui sono dotati vari strumenti topografici (per es., i tacheometri). È sostanzialmente un cannocchiale collimatore il cui reticolo r (v. fig., a sinistra) è costituito da tre fili orizzontali equidistanti e da un filo verticale, il cui incrocio con il filo centrale orizzontale determina la linea di mira; sul punto del terreno, P, di cui si vuol determinare la distanza, viene posta una stadia s; detta l la lunghezza del tratto di s che si vede tra i due fili estremi del reticolo, h la distanza tra i fili in questione, f la distanza focale dell'obiettivo e indicato con F il fuoco anteriore di quest'ultimo, dai triangoli simili indicati nella fig. si ricava FC=lf/h; il rapporto f/h è una costante costruttiva del cannocchiale, detta costante d., o diastimometrica, nota per ogni strumento e uguale generalm. a 100, talora a 50 o a 75; basta quindi moltiplicare per questa costante la differenza tra le due letture fatte sulla stadia in corrispondenza dei fili estremi del reticolo per avere la distanza della stadia dal fuoco anteriore del-l'obiettivo. Per avere la distanza dal centro del cannocchiale, che è quella che di solito interessa nei rilievi, si deve generalm. aggiungere a FC la piccola distanza di F dal centro dello strumento, caratteristica anch'essa di ogni strumento; peraltro non è necessario fare ciò se il cannocchiale è centralmente anallattico, cioè se F cade proprio nel centro dello strumento. ◆ [ELT] Cerchi d.: in un indicatore per radar di tipo panoramico (PPI), le circonferenze aventi il centro nel centro dello schermo del tubo indicatore e ugualmente spaziate, luogo dei punti a ugual distanza nota dall'antenna. ◆ [ELT] Radar d.: tipo di radar specific. destinato alla misurazione di distanze: v. radar: IV 653 b.