tradizionale, direzione In sociologia, espressione introdotta da D. Riesman per designare una delle forme di controllo sociale sull’individuo. Nella società a direzione t. la condotta dell’individuo è contrassegnata dalla conformità alla tradizione, per cui non solo si rispettano supinamente le relazioni di potere tra i gruppi distinti per età e per sesso, clan, caste, professioni e così via, ma si seguono gli antichi dettami della consuetudine e del rito. La società a direzione t. è tipicamente una società statica: in essa ogni individuo è socialmente infungibile in quanto appartiene a determinate istituzioni; ma proprio in virtù di questa appartenenza, i fini della vita che sono suoi in termini di scelta consapevole sembrano orientare il suo destino in misura assai limitata, proprio come solo in misura limitata si può dare progresso per il suo gruppo.