DIONISIE (Διονύσια)
Feste antiche in onore del dio Dioniso (v.), celebrate dovunque si diffuse il culto del dio, cioè per quasi tutto il mondo greco. Le più importanti e meglio note fra esse erano quelle attiche. Nel calendario sacro degli Ateniesi, quattro erano le feste dell'Attica, tra le più solenni, dedicate a Dioniso; le quali, appartenendo alle feste nazionali della stirpe ionica, si celebravano anche nelle città ioniche dell'Arcipelago e dell'Asia Minore; di esse due ricorrevano nell'inverno (ma si consideravano però sempre come feste della vendemmia, o meglio della svinatura) e due in primavera. Le prime erano le piccole Dionisie o Dionisie rustiche, festeggiate nel mese di Poseidone (dicembre-gennaio) con lazzi sguaiati e contadineschi, come quelli messi in scena da Aristofane negli Acarnesi; a queste seguivano, nel mese successivo di Gamelione, le piccole Dionisie urbane o Lenee, con rappresentazioni drammatiche, canto di ditirambi e una grande processione nel quartiere del Leneo, ove sorgeva il più antico santuario ateniese di Dioniso. Venivano poi al principio della primavera (dall'11 al 13 del mese di Antesterione febbraio-marzo), le Antesterie, o feste della svinatura; chiudevano la serie, nel mese di Elafebolione (marzo-aprile), le grandi Dionisie, la più solenne delle feste ateniesi dopo le Panatenee, con processione solenne, e gare ditirambiche e drammatiche (v. Commedia; Coregia; Ditirambo; Tragedia) che pongono queste feste in stretta relazione con tutta la storia del teatro greco nel periodo classico.
Altre Dionisie ci sono testimoniate nell'Eubea, a Nasso, a Delo, a Chio, Lesbo, Taso, Cnido, Corcira, Lemno, Pergamo, ecc.
Bibl.: A. Mommsen, Feste der Stadt Athen, Lipsia 1898, pp. 372-404, 428-48; M.P. Nilsson, Griech. Feste von religiöser Bedeutung, Lipsia 1906; J. Girard, in Daremberg e Saglio, Dict. des ant. grec. et rom., II, p. 230 segg.