dinar
La valuta aurea del mondo islamico in epoca classica, nota anche come mithqal. Il nome deriva dal gr. dinarion (lat. denarius), indicante all’origine la moneta argentea, poi sinonimo del solidus aureo nell’area bizantina. I primi d., databili al 691, imitano il solidus di Eraclio anche nel peso (4,55 g), a eccezione delle legende cristiane. Dopo la riforma monetaria del califfo ‛Abd al-Malik ibn Marwan, il d. reca iscrizioni puramente islamiche e il suo peso, ridotto a 4,25 g, è standardizzato all’equivalente di 20 carati da 0,2125 g di oro a titolo elevato. Fino al sec. 12°, il d. mantiene tali caratteri, che ne fanno una moneta assai ricercata in tutto il Mediterraneo. In seguito, esso perde progressivamente il suo valore intrinseco e cessa di essere coniato nel sec. 14°, pur continuando a essere imitato in Occidente, dal bisanzio, dal mancuso e dal marabotino. In epoca moderna, diversi Paesi dell’area islamica hanno ripreso il d. come nome della valuta nazionale.