insipido, diabete
Quadro clinico caratterizzato da aumentata eliminazione di urina senza presenza in quest’ultima di zucchero; è connesso a una insensibilità della porzione tubulare distale del nefrone all’azione della vasopressina, oppure alla diminuita secrezione di questo ormone da parte dell’ipofisi posteriore.
Se il deficit di vasopressina è da cause ipofisarie, si parla di diabete i. ipofisario o centrale, ed è dovuto in genere all’agenesia o alla distruzione (ischemica, emorragica, neoplastica) del lobo posteriore dell’ipofisi. Esistono anche cause genetiche, che sono legate alla degenerazione progressiva delle cellule che producono vasopressina. Deficit secondari di questo ormone si verificano per inibizione della sua secrezione, quando si introducono liquidi in eccesso (polidipsia); più frequentemente però il diabete i. è nefrogeno, cioè il tubulo distale del tubulo renale non è sensibile alla vasopressina; ciò si verifica per cause iatrogene (litio, antibiotici aminoglicosidici), metaboliche (ipercalcemia, ipopotassiemia), ischemiche (necrosi tubulare acuta) o genetiche (mutazioni del gene dell’acquaporina, una proteina che partecipa ai canali dell’acqua nel nefrone distale).
I sintomi si verificano quando la secrezione di vasopressina si riduce a meno dell’85% ripetto alla norma; la poliuria porta a disidratazione di diverso grado e all’aumento dell’osmolarità plasmatica, del sodio circolante, della sete, della polidipsia compensatoria. La poliuria può arrivare a 10÷15 litri al giorno. Nella polidipsia con diabete i. secondario l’osmolarità plasmatica è invece ridotta e la diminuita secrezione di vasopressina, compensatoria, aumenta la diuresi con urine poco concentrate; rara in questo caso la disidratazione.
Il quesito diagnosico in presenza di diabete i. riguarda l’origine ipofisaria o renale della malattia: per una corretta diagnosi si può eseguire il test alla desmopressina (analogo della vasopressina): se la diuresi diminuisce con urine piu concentrate, si è in presenza di un diabete i. ipofisario, se non vi sono significative alterazioni il diabete i. è nefrogenico. Si può integrare la diagnosi con RMN ipofisaria.
L’analogo sintetico della vasopressina, la desmopressina, cura adeguatamente il diabete i. ipofisario; si usa la via orale, la via iniettiva o la somministrazione con spray nasali. Può essere impiegata, per meccanismi poco noti, anche la cloropropamide, che ha però molti effetti collaterali. La polidipsia primitiva non si può trattare, per il pericolo di intossicazione da acqua. Il diabete i. nefrogenico si può solo attenuare con diuretici tiazidici e/o amiloride, associati a dieta povera di sodio. L’effetto apparentemente paradossale dell’amiloide si esplica attraverso il blocco della captazione del litio da parte dei canali del sodio dei dotti collettori del nefrone; anche l’azione di eliminazione del sodio con le urine da parte di questi diuretici può entrare nei meccanismi di controllo della poliuria nefrogenica.