DEVRIENT
. Famiglia tedesca, da cui provennero parecchi celebri attori. È di origine fiamminga (il nome si leggeva un tempo De Vrient), dedita ai commerci. Primo dei D. che passasse al teatro fu Ludwig, nato il 15 dicembre 1784 a Berlino, ivi morto il 30 settembre 1832. Per la sua giovinezza avventurosa, per l'indole esuberante e bizzarra, per l'inquieta genialità, divenne un tipo caratteristico di artista, caro ai romantici suoi contemporanei (per es., al Tieck e al Hoffmann) che sovente a lui s'ispirarono. Esordì appena ventenne (col nome d'arte di Hertzberg) e si affermò nel periodo passato a Breslavia (1809-1815). Fu poi chiamato a Berlino a succedere al celebre Iffland, e vi rimase sempre, fuorché durante una trionfale stagione a Vienna nel 1828. La sua recitazione che parve all'alba del secolo audacissima, seguiva il nuovo tipo naturalistico, suscitando resistenza e ostilità in chi era ancora fedele seguace della scuola classicheggiante uniformantesi agl'ideali e ai metodi del teatro di Weimar. Non sempre ebbe la possibilità, date le diffidenze dei direttori di teatro, di esplicare tutta la sua meravigliosa versatilità. Egli fu tra i rari attori che eccellono così nelle parti comiche o da caratterista come in quelle tragiche: fu celebre Falstaff e famoso Franz Moor dei Masnadieri. Gli entusiasmi delle folle testimoniano la sua trascinante passionalità. A lui s'ispirarono K. Holtei nel romanzo Die Vagabunden (1852) e R. Springer nel romanzo Devrient und Hoffmann (1873).
Karl August nacque il 5 aprile 1797 a Berlino, morì il 3 agosto 1872 a Lauterberg. Si distinse a Dresda, Karlsruhe e Hannover, dove venne nel 1832 e rimase sino alla morte. Fu interprete umano e semplice delle grandi figure del dramma shakespeariano e schilleriano. Fu marito di Guglielmina Schröder, da cui poi divorziò.
Fu buon attore anche suo figlio Friedrich, nato nel 1827, che appartenne ai teatri di Vienna e Francoforte, e a quello imperiale di Pietroburgo. Morì in quest'ultima città nel 1871.
Eduard nacque l'11 agosto 1801 a Berlino, morì nel 1877 a Karlsruhe. Dapprima baritono al Teatro reale di Berlino, passò presto alla recitazione. Fu anche autore di libretti, traduttore apprezzato, studioso di problemi teatrali; ricevette il dottorato honoris causa dall'università di Jena. Nel 1844 divenne direttore di scena e attore a Dresda. Nel 1852 passò a Karlsruhe, la cui vita teatrale ebbe da lui nuovo impulso. Le sue opere uscirono in 15 volumi, Dramatische und dramaturgische Schriften (1846-1874). Tra i saggi: Das Nationaltheater d. neuen Deutschland (1848). Opera principale è la Geschichte der Schauspielkunst (ristampata in 2 voll., Berlino 1905).
Emil nato a Dresda il 4 settembre 1803, morì il 7 agosto 1872. Anche egli lasciò subito il commercio per darsi al teatro, prima cantante, poi attore, ed ebbe rapida e felice carriera, cominciando quale amoroso nelle commedie e passando ai ruoli eroico-sentimentali dei drammi classici. Nel 1831 esordì a Dresda; nel 1852-53 poté essere festeggiato a Londra come interprete shakespeariano, e in particolare di Amleto. Si mantenne così mirabilmente giovane di aspetto che poté congedarsi nel 1868 recitando ancora il Tasso. Fu insuperato maestro dell'indirizzo idealistico per la misurata compostezza e la nobiltà del gesto e della voce. Resistette con ogni forza al prevalere della nuova recitazione naturalistica. Sua moglie Dorothea Boller (1805-1882) fu apprezzata soubrette.
Otto, figlio di Edoardo, nato il 3 ottobre 1830 a Berlino, morto il 23 giugno 1894 a Stettino. Più che per le modeste doti di attore, notevole come direttore di scena - fu il primo che a Weimar nel 1876 osò rappresentare l'intero Faust -, e come studioso e storiografo teatrale. Scrisse anche fortunati drammi popolari, come Kaiser Rothbarth (1871), Luther (1883), Gustav Adolf (1891), ecc.
Bibl.: Oltre la Geschichte der Schauspielkunst di Eduard D., v. E. Gross, Ludwig D., Breslavia 1922; G. Krux, Ludwig D., sein Leben und s. Bedeutung für die deutsche Schauspielkunst, Monaco 1924; Briefwechsel zwischen Eduard und Therese D., Berlino 1909; R. K. Goldschmidt, E. D. Bühneneform, in Theatergesch. Forsch., XXXII, 1921; H. H. Houben, Emil D., Francoforte 1903.